CASE POPOLARI
Sindacati al Comune: un errore non aver rinnovato convenzione con Aler

Non convince la scelta di Palazzo Marino di affidare  la gestione dei 30mila alloggi di proprietà alla MM. Per una questione di competenze e perchè così viene meno una visone d'insieme di tutto il patrimonio pubblico. La recente, fallimentare gestione dei privati deve far riflettere.

I sindacati, tutti quelli degli inqulini e  quelli confederali, lo hanno detto a chiare lettere: il Comune di Milano ha fatto un grosso errore a non rinnovare con Aler la convenzione per la gestione degli alloggi di sua proprietà. Graziano Gorla (Cgil), Maia Grazia Bove (Cisl), Ferdinando Lioi (Uil), Natale Cremonesi (Cgil Fp), Mauro Ongaro (Cisl Fp), Salvatore Maisto (Uil Fp), Stefano Chiappelli (Sunia), Leo Spinelli (Sicet), Rinaldo Carnevali (Uniat), Bruno Cattoli (Unione Inquilini) ed Egidio Rondelli (Conia) hanno sottoscritto lo hanno messo per iscritto : "Abbiamo appreso dai mezzi di informazione la decisione del Comune di Milano di affidare la gestione del suo patrimonio di case popolari a MM. Nel merito giudichiamo negativamente questa scelta perché pregiudica una gestione unitaria delle case popolari milanesi. In ogni caso le caratteristiche della nuova gestione sono allo stato attuale del tutto sconosciute, nonostante l’impegno del Sindaco, più volte dichiarato, di aprire un confronto preventivo di merito con le organizzazioni sindacali. Più probabilmente questo percorso, al di là della scelta di risolvere il rapporto tra Aler e Comune, è ancora tutto da definire nei suoi aspetti fondamentali. Se così fosse sarebbe ancora più grave.

Abbiamo già sottolineato che una decisione così importante e radicale, discutibile o meno, non può essere presa e comunicata senza indicare  contestualmente le risorse disponibili, le finalità e la natura giuridica della nuova Società, nonché l’ambito e il modello gestionale. In tale contesto e in tempi così ristretti, il rischio reale è quello di aprire una fase ancora più difficile e confusa per gli inquilini, poiché gestire quasi 30.000 immobili richiede organizzazione, competenze e professionalità che non possono essere inventate da un momento all’altro. Ricordiamo tutti, se lo ricordano soprattutto gli inquilini, la disastrosa gestione, tra il 2003 e i 2009, dei soggetti privati e i successivi costi che ha dovuto sopportare il Comune di Milano. Non vorremmo che eventuali nuove inefficienze gestionali servissero ad aprire la porta a ulteriori processi di privatizzazione. Deve essere invece garantita, sempre ed in ogni caso, la finalità pubblica e sociale della gestione delle case popolari milanesi. Ogni decisione sulla gestione dovrà comunque garantire l’efficienza e la continuità dei servizi e delle manutenzioni negli stabili ridurre, comunque non aggravare, i costi amministrativi per gli inquilini garantire da subito la corretta applicazione delle tutele sociali e normative nella gestione delle pratiche amministrative salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori Aler. L’annunciata decisione del Comune pone tempi stretti per affrontare questi e altri problemi che dovranno essere risolti entro la scadenza della convenzione con l'Aler per evitare il caos già verificatosi nei precedenti cambi gestionali. Le organizzazioni sindacali hanno già chiesto al Sindaco, prima di assumere decisioni definitive sulla gestione delle case comunali, di convocare un incontro urgente e di merito".

05/09/2014
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