PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
"Tagliano i permessi sindacali? E noi ci riorganizziamo"

Dal primo settembre entrano in vigore i provvedimenti del governo che riducono ulteriormente l'agibilità sindacale negli uffici pubblici. Il segretario della Funzione pubblica della Cisl di Milano illustra gli effetti a livello locale e garantisce "Meno operatori negli uffici  e più delegati sui luoghi di lavoro. Non molliamo, anzi, rilanciamo"

La circolare del ministro Marianna Madia non poteva che  provocare il dibattito e le relazioni che in questi giorni affollano giornali e Tv.  Sembra che i problemi  decennali della Pubblica amministrazione italiana  siano in buona parte risolvibili con la sforbiciata ai permessi e a i distacchi sindacali. Purtroppo il problema non è questo, non si tratta di difesa conservatrice di ‘privilegi’ ma di bene altro.  Nella nota che segue, Mauro Ongaro, segretario della Funzione pubblica di Cisl Milano-metropoli, spiega  cosa succede a partire dal 1 settembre prossimo.

Il provvedimento che taglia i permessi e i distacchi sindacali è solo l'ultimo di una serie che ha interessato le agibilità sindacali nel pubblico impiego. Alla riduzione dei distacchi sindacali si è accompagnata questa volta anche quella dei permessi in capo alle strutture sindacali aziendali rappresentative nei vari comparti. In pratica meno operatori sindacali e meno ore di permesso per svolgere attività sindacale da parte dei delegati.

La materia è normata da un accordo quadro che stabilisce sulla base della rappresentanza (tessere + voti Rappresentanze sindacali unitarie) la ripartizione dei distacchi e dei permessi aziendali alle organizzazioni sindacali con una rappresentatività media superiore al 5% a livello nazionale. Questo si traduce dal 1 settembre  per la Cisl FP Milano Metropoli in una riduzione da 9,5 distacchi a 4,75.

Ben più preoccupante a mio avviso risulta il taglio del 50% dei permessi sindacali sul posto di lavoro, anche se fortunatamente ad oggi, non vengono toccati i permessi delle Rsu.. Nel prendere atto della volontà del Governo e del Parlamento di colpire la rappresentanza sindacale nei posti di lavoro proprio quando si parla di riorganizzazione e di esuberi nella Pubblica Amministrazione la Cisl FP ha comunque già avviato da tempo un processo di riorganizzazione per affrontare al meglio le nuove sfide. Meno operatori e più presenza dei delegati nei posti di lavoro e nella contrattazione decentrata per affrontare la sfida più importante: rendere la Pubblica Amministrazione moderna ed efficiente. .

28/08/2014
Mauro Ongaro
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