VERTENZA
Barclays vuole tagliare mille posti di lavoro, tra cui 450 a Milano

Video: la banca inglese annuncia la dismissione delle filiali: quasi 500 licenziamenti in Lombardia. Presidio in via Mercanti.

Una comunicazione postata, lo scorso 8 maggio, sull’Intranet aziendale dal Ceo Antony Jenkins. E’ così che i dipendenti europei di Barclays hanno scoperto di essere a rischio licenziamento. Il supermanager della banca inglese ha, infatti, annunciato che l’azienda intende uscire dai mercati italiano, spagnolo, portoghese e francese, perché non ritenuti più strategici. In cifre si parla di tagliare 19mila posti di lavoro, un migliaio dei quali in Italia. Per protestare contro questa decisione i sindacati di categoria hanno organizzato ieri a Milano (il milanese è l’area che potrebbe pagare il prezzo più alto: quasi 450 gli esuberi previsti, che arrivano a 500 in Lombardia) un presidio davanti a una filiale del gruppo.


Da quel che si sa, Londra vorrebbe abbandonare il mercato “retail” e mantenere solo il “corporate”. Quindi via tutte le filiali (111 in Italia) e focalizzazione solo su investimenti e grandi clienti. Il tutto dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) avvenire entro il 2016 (inizio? fine?).



L’azienda ha comunicato la sua scelta a Bankitalia, ma non si sa nulla della risposta di via Nazionale. Per invocare chiarezza e trasparenza ieri i sindacati hanno invitato i lavoratori ad andare in ufficio vestiti di bianco. E’ la terza volta, che Barclays decide di uscire dal nostro Paese (era già successo negli anni ’80 e ’90). In concomitanza con il presidio, nella capitale britannica si è tenuta una riunione del Bgf (la versione inglese del Cae, il Comitato aziendale che riunisce i rappresentanti sindacali locali di una multinazionale), a cui, per l’Italia, ha partecipato una delegata della Fiba Cisl. L’idea è di creare una rete tra i sindacati dei Paesi coinvolti nel piano di dismissione. Intanto sono allo studio nuove iniziative di mobilitazione. Non si esclude di indire uno sciopero.

11/06/2014
Mauro Cereda - mauro.cereda@cisl.it
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