SINDACATO
Il cambiamento è la nostra sfida
di Danilo Galvagni
“Mi piacerebbe essere flessibile, da un lavoro all’altro. Invece sono precaria, alla perenne ricerca di un posto”. Lo scrive Claudia in una delle storie del servizio di copertina di questo mese. Non c’è niente di più vero, per Claudia e per gli altri. Troppo spesso si confonde la flessibilitá con il precariato. Soprattutto si crede (o si vuol far credere) che la flessibilità sia la condizione per arrivare al lavoro stabile. Non è cosí e a poco serve insistere sulle regole di accesso al mercato se il lavoro non c’é. Questo è il punto: se non riprendono gli investimenti e si crea nuova occupazione non si va un granché avanti. I risultati delle ultime elezioni europee rappresentano per il  Governo una legittimazione forte che si deve tradurre in fatti concreti. I prossimi mesi saranno decisivi per capire come verrà utilizzato questo enorme capitale di fiducia che gli italiani hanno dato al presidente del Consiglio.
EXPO - Diciamolo chiaramente: rispetto a quello che sta emergendo dalle indagini della magistratura, noi ci sentiamo parte lesa. Forse non tecnicamente ma sicuramente dal punto di vista morale. Mentre lavoravamo, insieme alle Istituzioni,  a creare le condizioni di massima sicurezza e rispetto delle regole, i più o meno noti tramavano dietro le quinte.  Rispetto ad altri eventi del genere, questa volta la magistratura é intervenuta per tempo e non a cose fatte. Un fatto positivo che comunque  non ci rasserena  e evidenzia come, malaffare a parte, il  sistema di assegnazione degli appalti sia tutto da rivedere. Oltre all’intervento legislativo e di controllo ci vuole anche un maggiore coinvolgimento delle categorie coinvolte: le associazioni  degli imprenditori non possono, da una parte, firmare protocolli con noi e poi non intervenire sugli associati che quelle regole violano.  Quello che è sicuro è che, in ogni caso (gare al massimo ribasso o illeciti), i primi a rimetterci sono i lavoratori. Che Expo debba andare avanti è fuori discussione, così come, deve essere chiaro, che il  fattore tempo non deve andare a discapito del rispetto delle regole.
TASSE -  Quando, come sindacati, siamo andati a Palazzo Marino a parlare del bilancio 2014, l’amministrazione comunale ci ha assicurato che non ci sarebbero stati nuovi aumenti, né di tasse e nemmeno per le tariffe. Poi scopriamo che la Tasi, che va pagata il 16 giugno,  è superiore all’Imu abolita in pompa magna. C’è di più, questa volta a pagare non sono solo i proprietari di case ma anche gli inquilini. C’era da aspettarselo, in molti lo avevano previsto. In ogni caso non è un segnale confortante
IL SINDACATO –  A pagina 23 ci sono  i testi dei vincitori del premio “La poesia del lavoro”. Un’iniziativa che come Cisl di Milano abbiamo  fortemente voluto e che ha avuto un successo insperato. E’ un piccolo e limitato esempio di cosa è il sindacato. Un’organizzazione fortemente radicata nel mondo del lavoro e nella società, che, nonostante le difficoltà del momento, riesce anche fare cultura.  Sta cambiando tutto il mondo e, inevitabilmente (e per fortuna) anche noi siamo parte consapevole della  trasformazione globale.  C’è però una costante ‘storica’. Quella del radicamento nei luoghi di lavoro e nel territorio. La rete dei delegati, i servizi, le leghe dei pensionati che contrattano con le istituzioni locali il welfare. Questa è la nostra forza, questo è il ‘vero’ sindacato, e per questo teniamo nonostante i colpi tremendi e prolungati della crisi che ha modificato l’orizzonte della nostra stessa azione:  dopo più di un secolo di lotte  per migliorare le condizioni di vita e di lavoro siamo costretti alla difesa del lavoro che non c’è più, punto è basta.  Un ruolo, il nostro, che nemmeno la migliore politica può sostituire. Del resto non è affatto  nostra intenzione  fare il lavoro della politica, anzi. Interlocutori  istituzionali autorevoli e credibili  sono la condizione per un serio confronto con la gente e gli interessi che noi rappresentiamo. E non ci vengano a dire che difendiamo solo quelli dei pensionati e dei lavoratori dipendenti:  di precari, di giovani in cerca di lavoro, di adulti che lo hanno perso, non solo ne parliamo, ma ce ne occupiamo quotidianamente consapevoli  che questa è la nuova frontiera dei diritti. Saldare gli interessi di chi lavora e di chi cerca lavoro con quelli dei cittadini è la nostra grande sfida del futuro.
06/06/2014
di Danilo Galvagni segretario generale Cisl Milano metropoli
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