CASA
Sfratto rimandato a invalida milanese

Rinviato per la seconda volta, al prossimo 28 marzo, lo sfratto in via Paravia 75 di Lilia e suo figlio, grazie all’intervento del Sicet e alla mobilitazione di tante persone presenti al presidio.

Lilia, con un’invalidità del 75% e un figlio minore a carico, potrà rimanere nella sua casa fino al 28 marzo. Insieme ad altre 500 famiglie, titolari sulla carta di un provvedimento di assegnazione, attende da mesi l’offerta di un alloggio pubblico da parte di Aler, sebbene a Milano siano sfitti oltre 5.000 alloggi del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Due mesi per garantire il passaggio da casa a casa ed evitare che un’altra famiglia finisca per strada.


Per fermare la vergogna delle esecuzioni degli sfratti di famiglie povere, spesso con gravi problemi sociali e patologici, è necessario dare una risposta al crescente bisogno di casa che coinvolge un sempre maggior numero di famiglie. E’ urgente che i diversi livelli istituzionali mettano in atto interventi efficaci per fronteggiare la gravità di questa situazione e facciano quanto le norme già prevedono.


In primo luogo, la Prefettura di Milano deve subito applicare quanto previsto dalla legge 124/2013, con la graduazione delle concessioni della forza pubblica per le esecuzioni degli sfratti, in modo da garantire il passaggio da casa a casa alle famiglie sfrattate. Occorre inoltre che Comune e Regione trovino le risorse per aumentare l’offerta di alloggi a canone sociale. Ma da subito, è necessario che vengano messi a disposizione per l’assegnazione tutti gli alloggi pubblici vuoti e sfitti, perché è intollerabile che 500 famiglie, alcune da mesi, siano in attesa dell’offerta di un alloggio da parte di Aler, in presenza di un così largo numero di case popolari inutilizzate.

28/01/2014
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