OSSERVATORIO CASSA INTEGRAZIONE E INDUSTRIA
Lavoro, allarme Cisl: a rischio oltre 200mila posti

L'elaborazione è stata fatta su dati Inps. La cassa oltre il milione di ore e i deboli segnali di ripresa non incidono sull'occupazione. Al nord peggio che al sud. 159 i tavoli di crisi aperti presso il ministero. In allegato tutti i dati della ricerca.

L’emergenza lavoro è tutt’altro  che finita e oltre 200.000 lavoratori rischiano ancora di perdere il posto di lavoro. L’allarme arriva dalla Cisl che sulla base dei dati Inps per il 2013 calcola in oltre 208.000 lavoratori equivalenti a tempo pieno coloro che sono in cassa straordinaria e in deroga (e quindi a maggiore rischio di essere licenziati).

CASSA INTEGRAZIONE - «In questo inizio del 2014- ha spiegato il segretario confederale della Cisl Luigi Sbarra - dopo un biennio terribile per l’economia (la recessione del 2012-2013 ha causato una contrazione complessiva del pil del 4,2%), l’orizzonte è passato dalla recessione aperta ad una sorta di stagnazione, in cui s’intravedono solo piccole luci di una possibile ripresa, messa in discussione dalla debolezza della situazione economica nell’area europea». La cassa integrazione nel 2013 ha nuovamente superato il miliardo di ore autorizzate, viaggiando a ritmi di circa 90 milioni di ore al mese nonostante la frenata delle autorizzazioni per la Cig in deroga, quella per la quale sono necessari finanziamenti da parte del Governo (per la cigo e la cigs le risorse arrivano dai contributi di imprese e lavoratori). «Quel che è ancora più preoccupante - ha aggiunto Sbarra - è che si è accentuato il passaggio da cassa integrazione a disoccupazione: nei primi 11 mesi del 2013 sono arrivati circa 1,95 milioni di domande di Aspi e mobilità con un aumento del 32,5% rispetto alle domande di disoccupazione presentate nello stesso periodo del 2012.

TRATTATIVE – La  crisi morde soprattutto il tessuto industriale . Sono oltre 159 i tavoli di crisi aperti al Mise, molti dei quali per aziende storiche e settori strategici, dall’elettronica al tessile, dalla chimica all’elettrodomestico, fino all’automotive. Tra i tavoli di crisi che da gennaio 2014 vedranno impegnati il Ministero dello Sviluppo Economico e i sindacati, ha sottolineato la Cisl, ci sono aziende di grande rilievo e marchi storici per il Paese, in tutti i settori produttivi: dall’elettronica di Alcatel a Italtel, alle ceramiche di Ideal Standard; dal tessile di ITi Erre alle energie rinnovabili di Marcegaglia (stabilimento di Taranto).

15/01/2014
redazione
ALLEGATI
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