COMUNE DI MILANO
Periferie lasciate a sé stesse, partecipate nel caos

"Delusione e preoccupazione". Questo, in sintesi, il giudizio di Danilo Galvagni (Cisl) sui risultati dell'incontro tra la Giunta Pisapia e le zone. "Nemmeno un cenno sul lavoro che rimane la prima emergenza della città. Sul resto, ad iniziare dalla mobilità, nessuna novità e tanta confusione".

Un’altra occasione persa. L’incontro  tra la Giunta municipale e le zone non ha portato a niente  di nuovo. “Delusione su tutto il fronte – commenta  Danilo Galvagni segretario della Cisl Milano metropoli– Ancora una volta non si sono voluti affrontare i problemi veri e urgenti di Milano. Non si può governare la città con gli espedienti, con le isole pedonali “reversibili” e pensate unicamente per il centro città. E le periferie? Abbandonate a se stesse, con servizi carenti a iniziare dai  trasporti pubblici, spesso, inadeguati (vedi quartiere Binda e San Paolo dove i lavoratori Atm sono costretti a muoversi in auto). Salvo poi ricordarsi dei quartieri quando succede qualcosa di grave.   E in particolare  sul tema  mobilità – prosegue Galvagni - occorre chiarezza: non basta moltiplicare le opportunità nel centro, quando il resto della rete del trasporto pubblico è  palesemente inadeguata . Servono mezzi moderni e personale  sufficiente per rafforzare il servizio. Un altro  del modo di operare di questa amministrazione  è il cosiddetto  tesoretto di a2a:  gestito come al “gioco dei pacchi”, fingendo di far scegliere i cittadini”.

E se le periferie hanno bisogno di un progetto serio e le partecipate di una politica coerente, la prima emergenza di Milano rimane il lavoro.  “ Neppure un cenno –è ancora il commento del segretario Cisl-  sulle opportunità Expo: sindacati e società Expo  hanno definito un progetto  ma se la città non riparte, con le associazioni d’impresa e il Comune a fare da motore, servono a poco anche i protocolli. Expo e Milano devono costruire un dialogo produttivo in Europa, con un forte accento sulle produzioni del territorio. L’alimentazione sarà il cuore dell’Esposizione e Milano deve farsi interprete dell’economia lombarda, valorizzando le produzioni migliori. Magari  ridefinendo il ruolo di Sogemi, altra realtà abbandonata a se stessa, come del resto l’intera strategia sulle società partecipate  che non sono state nemmeno prese in considerazione nell’incontro di giunta. Il panorama è preoccupante. Di Sea si sa, c’è il nodo della Handling da risolvere in sede europea; ci piacerebbe comunque sapere cosa ne pensa l’azionista di maggioranza, il Comune di Milano appunto.  L’Amsa, svuotata degli impianti, rischia il declino; a2a, che ha ereditato con a2a Ambiente gli inceneritori, ad oggi, è alle prese con la nuova governante, viene vissuta dal comune come un bancomat. E poi c’è da sciogliere  il nodo Atm-Trenord. Su tutto questo il sindaco Pisapia deve aprire un confronto serio con le organizzazioni sindacali, perché in gioco ci sono migliaia di lavoratori e la qualità dei servizi cittadini. A questa opzione non vediamo scelte alternative – conclude Galvagni - o si discute assieme sul futuro delle partecipate e sul destino dei lavoratori, oppure la distanza rischia di diventare incolmabile”.

13/01/2014
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