SETTE GREEN AWARDS
Premiate le aziende che fanno bene all'ambiente

 

Lo sviluppo della mobilità pedonale, la matita che non inquina, la diffusione della corretta cultura alimentare. Dietro questi temi grandi e piccoli imprenditori italiani che si sono distinti nel “green” quest’anno.

C’è tutto l’ingegno italiano e la capacità di innovare che spesso si invoca, dietro i premi Sette Green Awards, organizzati dal magazine del Corriere della Sera e consegnati alla Triennale di Milano ieri sera. Un’occasione speciale in cui, da tre anni, passano in rassegna tutte le aziende che più si distinguono in campo di tutela ambientale ma anche in materia di promozione della cultura dell’energy saving. Sette categorie per sette premi distinti in vari ambiti, dalla mobilità all'invenzione più innovativa, dai progetti di risparmio energetico alle iniziative culturali.

A presentare la serata la conduttrice Filippa Lagerback che da buona svedese è prevedibilmente una fanatica del green. Meno prevedibile invece la sua ostinata curiosità nei confronti dei progetti vincitori, il che fa bene alla divulgazione e alla percezione di utilizzo per il consumatore finale. Ci si può inventare di tutto, ma se il costo e la fattibilità sono lontani dal mercato e dalle esigenze di chi consuma, la ragion d’essere della scoperta vien meno.

La start up che ha meritato il primo premio è Chicza Italia, un’azienda laziale che ha lanciato un chewing gum biodegradabile 100% biologico, senza glutine, senza lattosio e senza aspartame. Si stima che oltre 40 milioni di gomme masticanti siano gettate a terra nella sola piazza Duomo di Milano in un anno. In Italia invece 15 milioni di persone masticano chewing gum  con una media di tre gomme al giorno - Le tradizionali non si estinguono, e macchiano le nostre strade in maniera molto visibile. Le gomme di Chicza, invece, rispettano l’ambiente e sono distribuite nei grossi centri del bio food.

L’invenzione più apprezzata è stata invece Perpetua, la matita in graffite riciclata all’80% creata da Alisea, una realtà di Monticello Conte Otto in provincia di Vicenza. Perpetua non si rompe in caso di caduta accidentale, ed è capace di scrivere pur se spezzata in due, anche senza punta. Spezzare in due Perpetua non significa terminarne la vita bensì creare altri 2 oggetti scriventi che non macchiano e non perdono pezzi. L’azienda per il momento è più forte nell’export (Dubai) che in Italia ma spera di potersi diffondere anche da noi.

Il packaging, che è una delle categorie del food più  in evoluzione negli ultimi anni, ha fatto invece la fortuna di Ilpa Divisione Ilip che ha portato in Triennale un’insalatiera termosaldabile, tutta basata su materiale riciclabile che ovvia allo spreco di plastica che si perpetua nei supermercati e nelle mense.

Interessante anche la proposta di Lurisia, l’azienda di acque minerali, che per venire in soccorso alle esigenze del territorio dove opera (il Piemonte) si è inventata un prodotto che al tempo stesso è innovativo, cost saving e rispettoso dell’ambiente. La bevanda si chiama Unico, è un mix di succo d’uva barbera, che è progressivamente in disuso, e succo di pera e mela. Ai consumatori piace e il mix cambia con le stagioni, perché dipende da come arriva il succo dalle colture locali.

PARTNER – Anche il partner del premio, l’azienda energetica E-on (di management spagnolo) ha voluto segnalare le aziende che si sono maggiormente distinte proprio per il risparmio energetico e per il 2013 sono stati scelti Granarolo, Credito Valtellinese ed Elemaster Group di Lecco, attiva nell’high-tech. E a proposito di tecnologia, l’abitare sostenibile, rappresentato nell’evento dall’Ance, l’associazione di costruttori italiani che da anni cerca di promuovere l’edilizia bio, è andata a caccia di nuove idee da portare alla ribalta nazionale. Il presidente Paolo Buzzetti ha detto: «Siamo al primo posto in Europa per inquinamento da abitazioni ma negli ultimi 20 anni la quota di edilizia eco compatibile nel nostro paese è aumentata dal 20 al 60%. Ovviamente non è abbastanza per porci a confronto dei nostri partner europei». Forse perché il nostro parco abitativo è in larga misura vecchio di mezzo secolo? In ogni caso alcune buone practise si sono sviluppate anche in Italia. Anche qui l’ingegno e la voglia di innovare quando si incontrano fanno grandi cose. Come il progetto di efficienza energetica di Quantum, che ha inventato un processo di illuminazione delle industrie e uffici compatibile con la luce naturale. In pratica, quando c’è luce le luci si abbassano automaticamente (il sistema è collegato anche al Web) e quando c’è bisogno di luce artificiale, il posto di lavoro si illumina. È stato collaudato dalla banca BNP Paribas che al momento in Italia è al fronte dell’innovazione eco-friendly.

La cultura, o meglio, la divulgazione culturale ha avuto il suo spazio con il premio che è andato all’azienda food italiana per eccellenza, la Barilla, ma per meriti legati al Barilla Center for Food and Nutrition, l’iniziativa divulgativa dell’azienda di Parma. Luca Ruini, riferimento per il programma di crescita sostenibile per il gruppo alimentare, ha spiegato come l’azienda è arrivata a creare la doppia piramide alimentare che segnala quali sono i cibi che vale la pena consumare di più: «Abbiamo messo assieme impatto ambientale di ogni prodotto e i valori nutrizionali. Gli alimenti che dovrebbero essere consumati con maggiore frequenza, quelli tipici della dieta mediterranea, generalmente causano un minor impatto ambientale. Di converso, gli alimenti che dovrebbero essere assunti in minore quantità sono quelli che generano maggiore impatto sull’ambiente».

Per fortuna i premi Sette Green non si occupano solo di realtà grandi ma vanno a scovare anche promozioni locali che meritano la ribalta e, possibilmente, l’imitazione. È il caso dell’associazione comasca Iubilantes che con il suo progetto di mobilità “lenta” chiamato CamminaCittà ha vinto nella sezione mobilità.

CamminaCittà è un sito web che vuole raccogliere percorsi potenzialmente illimitati, accomunati dalla modalità sostenibile: zaino in spalla, cartina (o smartphone) alla mano, piedi in cammino. Al momento i cammini riguardano Como, Argegno, Menaggio e Cernobbio, ma presto se ne aggiungeranno altri, per incentivare l’”uso delle gambe” anche nelle città. Pier Luigi Vercesi, direttore di Sette Green ha detto: «Anche Milano meriterebbe un’iniziativa del genere. Sono convinto che anche chi è in città da decenni non si rende conto di quanto sia bella la città fin quando non la scopre camminando a piedi».

03/12/2013
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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