COMUNI-GOVERNO
I FURBETTI DELL'IMU

Il sindaco di Milano  Giuliano Pisapia è arrabbiato con il Governo  perché non avrebbe rispettato gli accordi  sul rimborso della seconda rata Imu. In pratica lo  Stato coprirebbe solo il 50 per cento  dei  110 milioni che Palazzo Marino ha messo a bilancio  in base all’aumento dell’aliquota dallo 0,4 allo 0,6% (quota massima consentita alle amministrazioni comunale).  Se non cambieranno le cose,  se il Governo non troverà  i soldi che oggi non ci sono, se non saranno mantenute le promesse che i Comuni dicono  essere state fatte,  la conseguenza sarà una e una sola: a pagare dovranno essere ancora una volta  i cittadini. Nel caso specifico di Milano il nuovo balzello, che si aggiunge agli altri (tanti) locali e nazionali, costerà complessivamente ai milanesi 55milioni di euro, 100 euro in più per un appartamento di 100 metri quadrati da pagare insieme alla Tasi a gennaio.

Tutta colpa del Governo che non ha mantenuto gli impegni? Sicuramente a Roma la confusione regna sovrana  e lo stato finanziario dei Comuni è disastroso ma , in questa vicenda, c’è qualcosa che non torna. C’è il sospetto che contare sull’entrate dell’Imu  “in abolizione” per far quadrare il bilancio, sia stata una manovra sbagliata, per certi versi  ‘virtuale’.  L’assessore alle finanze Francesca Balzarini giura che non è così, che  nella convinzione che “tanto paga il Governo”, qualcuno abbia fatto il furbo. Sarà? Guido Castelli, sindaco del Comune di Ascoli Piceno  e responsabile finanze dell’Anci (l’associazione dei Comuni), senza lesinare critiche al Governo, ammette che sì, qualche Comune e non solo i piccoli, con l’aliquota Imu ha fatto un po’, forse anche in buona fede,  il furbetto (tanto paga il governo). Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale, sostiene che  quello di non pagare l’Imu 2013 è un impegno  morale nei confronti dei milanesi che va rispettato ad ogni costo. Come, però, non lo dice.

29/11/2013
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