LAVORO
150 posti di lavoro a rischio alla Bindi

La nota azienda dolciaria vuole licenziare. Domani, mercoledì 27 novembre, dalle 10 alle 13, presidio davanti alla sede di Assolombarda, in via Pantano 9, A Milano. Il comunicato dei sindacati.  

Da un paio di anni la BINDI, azienda leader del settore delle torte e pizze surgelate, attraversa un periodo di difficoltà in termini di volumi e di redditività: il 9 settembre l’azienda ha presentato un piano industriale basato su investimenti commerciali e produttivi al fine di recuperare quote di mercato. La società ha annunciato che il piano industriale avrebbe comportato un taglio degli organici pari a 150 dipendenti sui quasi 600 attualmente occupati.
I sindacati, giudicando inaccettabili le ricadute occupazionali, hanno chiesto alla società di non ricorrere ai licenziamenti e di utilizzare strumenti non traumatici, come la cassa integrazione straordinaria: tale ammortizzatore sarebbe capace di favorire e sostenere il piano industriale preservando l’occupazione.


Nei successivi incontri svoltisi in Assolombarda, i sindacati si sono resi disponibili a fronte della conferma degli investimenti e dell’utilizzo di strumenti alternativi ai licenziamenti, ad affrontare anche, e non solo, una revisione degli aspetti economici derivanti dalla contrattazione di secondo livello.
A fronte della salvaguardia dell’occupazione in una importante realtà industriale milanese, FAI-FLAI-UILA hanno dato la loro disponibilità a sperimentare soluzioni innovative sui trattamenti economici aziendali, legando le erogazioni salariali di secondo livello al conseguimento degli obiettivi di rilancio aziendale indicati nel piano industriale.


Inspiegabilmente, nell’incontro del 19 novembre presso Assolombarda, la direzione aziendale ha posto come pregiudiziale una modifica degli orari di lavoro. Le organizzazioni sindacali hanno giudicato tale atteggiamento pretestuoso e strumentale, finalizzato esclusivamente a sabotare la possibilità di un accordo. Infatti la soluzione proposta - che oltretutto comporterebbe deroghe al contratto nazionale che non erano mai state precedentemente oggetto della trattativa - risulta non solo incoerente sotto il profilo della riduzione dei costi, ma anche inadeguata a causa del forte disagio che creerebbe alle esigenze di vita dei lavoratori, con possibili ricadute negative sui costi gestionali e organizzativi.


Nelle assemblee del 20 e del 21 i sindacati e la RSU hanno ottenuto il mandato da parte dei lavoratori per dare avvio ad una serie di iniziative di mobilitazione. Mercoledì 27 novembre è in programma un presidio, dalle ore 10 alle 13, davanti alla sede di Assolombarda, in via Pantano 9. In contemporanea si terrà un incontro tra le parti.

26/11/2013
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