LAVORO
Lombardia, laureati: donne le più penalizzate

E se il 5% dei laureati trova lavoro fuori regione o all’estero, un terzo fa fatica a trovare un’occupazione. Un'indagine della Camera di commercio di Milano.

Nonostante faccia meglio della media nazionale, nel 2012 è rallentata la capacità del mercato lombardo di assorbire i giovani laureati. Secondo i dati dell’ultimo Rapporto Specula presentato oggi a Milano, un terzo dei laureati in Lombardia a un anno dalla laurea è senza lavoro e circa uno su venti (4,7% contro una media del 3,9% dell’anno prima) trova occupazione fuori regione e all’estero. Sono soprattutto ingegneri, professionisti del settore sanitario e laureati in economia quelli che vanno all’estero mentre sempre più laureati tra quelli che hanno trovato lavoro in Lombardia sono sotto inquadrati (il 48% dei laureati triennali e il 35% dei laureati magistrali) e sono occupati con una qualifica per la quale non è richiesto neanche il diploma.

Penalizzate soprattutto le donne: solo il 18,7% delle neolaureate lombarde occupate ricopre un lavoro adeguato alla propria qualifica contro il 29,3% degli uomini e questo nonostante le donne pesino oltre il 50% sul totale dei laureati del sistema universitario lombardo e oltre il 60% delle immatricolazioni.

Contratti a tempo determinato (24,2%) e stage (23,2%) sono i contratti più comuni offerti ai neolaureati lombardi, solo al 23,1% viene offerto un contratto stabile (tra tempo indeterminato, apprendistato e contratto di inserimento).

Il tempo medio di inserimento nel mercato del lavoro è di 153 giorni: il dato scende per i neolaureati di sesso maschile (148 giorni) e per i laureati nelle varie lauree ingegneristiche (quasi tutte intorno ai 100 giorni).

Il rapporto Specula è realizzato da Formaper, azienda speciale della Camera di commercio di Milano grazie al contributo di Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Camera di commercio di Milano in partnership con province e università lombarde.

19/11/2013
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