RICERCA CISL
Il fisco si è mangiato più di mille euro a famiglia

In soli  cinque anni  il reddito medio è diminuito di quasi il 6 per cento a causa delle troppe tasse. Bonanni: dati inquietanti prodotti da un sistema irresponsabile che va subito riformato nel senso dell'equità.

Che la pressione fiscale sia alta in Italia lo riconosciamo tutti. Ma con i numeri alla mano l’impressione è che si sia davvero al limite del sopportabile.

La Cisl ha commissionato una ricerca svolta dal Dipartimento fiscale interno al sindacato e dall’Università di Firenze e si è scoperto che tra il 2007 e il 2012 i redditi degli italiani sono diminuiti quasi del 6%, cioè hanno perso oltre mille euro di media. Questi sono gli effetti più evidenti del “fiscal drag”, l'aumento della pressione di tasse e imposte in seguito alle dinamiche combinate di salari, inflazione e aliquote fiscali. Il sindacato calcola come i contribuenti abbiano perso per la precisione il 5,83% del reddito in sei anni, che diventa appunto il 6% se si guarda ai lavoratori più penalizzati, soprattutto dipendenti, con stipendi tra i 29 mila e i 50 mila euro annui. Mentre i redditi superiori alla soglia sono solo "marginalmente sfiorati".

CALCOLI ALLARMANTI - In cinque anni si sono persi in media 1.040 euro di reddito. "Numeri inquietanti" denuncia il segretario generale della Cisl definendo il sistema fiscale italiano «irresponsabile perché chiunque debba rimediare a una falla, a un buco nei conti pubblici carica i cittadini di una tassa in più senza che vi sia una coerenza con quanto fatto prima. È un sistema disastroso che sovraccarica le persone e appesantisce i consumi – prosegue Bonanni - .  Nell'ultimo quinquennio lavoratori e pensionati sono stati rovinati da una eccessiva tassazione - spiega ribadendo che - la questione fiscale resta la vicenda centrale dal punto di vista economico, sociale, democratico. Il fisco sta depauperando i cittadini e sembra che la classe politica non colga la pericolosità della situazione. Non dimentichiamo che in passato i grandi sommovimenti sono avvenuti proprio per questo motivo ed i regimi sono crollati di fronte a tassazioni ingiuste e irresponsabili».

PROPOSTE - «Fondamentale -come ha sottolineato il segretario confederale Maurizio Petriccioli - agire sui redditi familiari complessivi di ammontare basso, collocati sotto i 15.000 euro, che risultando incapienti non riescono a beneficiare appieno delle detrazioni e delle deduzioni fruibili e subiscono il maggiore peso dell'Iva. Per i lavoratori dipendenti e pensionati collocati al di sotto di tale soglia, l'unica strada resta quella di introdurre un'imposta negativa di ammontare pari alle detrazioni non godute'».

«Occorre dire basta agli sprechi e all'uso senza limiti del denaro pubblico – sottolinea Bonanni chiamando su questo punto il Governo ad avere più coraggio – i cittadini hanno bisogno di respiro sul versante fiscale e devono sapere che i loro soldi sono utilizzati bene.  È inutile che il governo si eserciti in altre direzioni, si concentri invece su due questione ben precise: abbattere fortemente l'Irpef e tagliare i costi e l'inefficienza della spesa pubblica e della politica».

La Cisl vuole un incontro con il governo per una riforma fiscale immediata. Che « non è solo una richiesta economica, ma anche una richiesta che salvaguarda la democrazia. Un fisco  irresponsabile, infatti, è socialmente pericoloso perché  la storia è maestra e ci dice che i grandi sommovimenti si sono formati proprio intorno alle questioni fiscali. Tutte le società sono crollate di fronte a  tassazioni ingiuste e irresponsabili", spiega ancora, invitando il  governo ad abbandonare operazioni di lifting fiscale all'interno della legge di stabilità. I soldi per rendere il fisco più equo e sostenere i ceti medio-bassi, riducendo la pressione e favorendo l'occupazione, ci sono, bisogna solo avere la volontà». E sul fisco delle slot machine Bonanni conclude: «La tassazione sul gioco d'azzardo è allucinante, perché  non tirare fuori un dossier su questo?».

Per scaricare la ricerca clicca l'allegato.

12/11/2013
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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