ANNUNCIO DELLA RAI CONTESTATO
Expo beffa: l'evento a Milano, la tv a Roma

Con 5 milioni di investimento dovrebbero partire trasmissioni tv, radio e web. Ma dalla capitale. E i sindacati ora vogliono capirci chiaro sui palinsesti.

L’Expo, con fatica, si avvia verso piani di concretizzazione sempre più profittevoli per Milano e l’Italia intera. Ma anche sul canale dedicato alla manifestazione c’è qualche tiro da aggiustare. L’evento si svolgerà per 6 mesi a Milano, infatti, mentre la televisione dedicata avrà sede a Roma. Incongruenze tutte italiane che Renato Zambelli, segretario della Cisl con delega all'Expo, commenta così: «Già due anni fa, abbiamo chiesto che la Rai avesse la sua sede di produzione, ma soprattutto di editoria, a Milano, nel sito dell'Expo».

Dopo la stipula di un accordo di 5 milioni di euro con la società Expo Spa, la Rai dunque installa il quartier generale della tv a Roma. E il malumore arriva anche a Palazzo Marino, dove il consigliere di Sel Luca Gibillini parla di scelta «assurda» anche perché «la sede Rai di Milano, che versa in uno stato di profonda difficoltà a causa dei pochi investimenti tecnologici e formativi e per l’apparente mancanza di un qualsiasi progetto credibile di sviluppo» è già stata depauperata con « le sedi di Rai 5 e RaiSport2 stanno tornando a Roma».

SINDACATI DUBBIOSI - «Sottolineo la voce editoria – dice il segretario Cisl - perché la mission non è solo quella di fare la fabbrica, a Milano ci sono professionalità ampiamente all'altezza, che verrebbero svilite, se non valorizzate». Secondo l’accordo con la Rai, non partirebbe solo una tv ma una larga piattaforma con contenuti multimediali che vanno dalle trasmissioni radio e tv a inziaitive su social media e minifiction. Al lavoro dovrebbero essere chiamati 10 professionisti del settore. Zambelli dice: «La piattaforma multimediale Rai nel sito dell'Expo avrebbe un valore che andrebbe oltre la stessa Esposizione. Una volta conclusa la grande kermesse, resterebbe la sede, con tutto quel che segue da l punto di vista dell'occupazione. Poi, avrebbe una posizione strategica in campo culturale, economico e finanziario. Non tolleriamo una scelta del genere. Il prossimo passo sarà la richiesta d'apertura di un tavolo per discutere anche del palinsesto» conclude Zambelli.

03/10/2013
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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