PIEVE EMANUELE
Autogrill: chiude il magazzino e licenzia 97 persone

La rabbia dei lavoratori questa mattina in piazza Duomo. Abimelech (Fit-Cisl) : C'è gente che lavorava lì da oltre 20. Il comportamento dell'azienda (che intanto fa utili) è incomprensibile: non rispettano nemmeno gli accordi sottoscritti. Il videoservizio servizio della manifestazione di Mauro Cereda.

 

«Quando andiamo in un Autogrill dobbiamo sapere dove andiamo, l’immagine si fa con le buone e cattive notizie», dice Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia. Alla vigilia del presidio che si tiene stamani davanti alla sede più conosciuta di Autogrill, in piazza Duomo a Milano, sindacati e lavoratori sono ancora increduli. Il magazzino di Pieve Emanuele, che per la società di ristorazione costituiva fino al mese scorso un punto nevralgico di estrema importanza per la propria logistica, è chiuso. E da fine mese scorso 97 persone sono senza lavoro.

I FATTI - «Non abbiamo saputo niente dall’azienda eppure ci sono dei precisi accordi  tra noi e la CLO, la cooperativa che gestiva l’appalto del magazzino – dice Abimelech – così è successo che nella notte del 29 giugno come i ladri, emissari di Autogrill sono andati a saldare i cancelli del magazzino con la saldatrice, e il giorno dopo hanno avvisato i lavoratori con sms. C’era scritto: da oggi i magazzini restano chiusi». L’incredibile vicenda sta portando non poche conseguenze di immagine alla catena che fa capo al gruppo Benetton. Abimelech dice che il marchio non è affatto in crisi: i ricavi 2011 erano a 5,844 miliardi, l’anno scorso sono saliti a 6,07 miliardi. «Sospettiamo si stia facendo un'operazione al ribasso: assumere nuovi lavoratori più giovani e magari stranieri farebbe risparmiare soldi».

«Tra i 97 lavoratori lasciati a casa – dice Abimelech – ci sono persone che lavorano in quel posto da 20 o più di 20 anni. Sempre a servizio di Autogrill e mai assunti direttamente dalla casa. Ora chiediamo che siano integrati direttamente». In realtà la cooperativa che gestiva le attività a Pieve Emanuele aveva in scadenza l’appalto a settembre. Fa parte del consorzio Silo, riconducibile a Legacoop. Ora la Fit ha denunciato Autogrill per attività antisindacale. «E poi la denunceremo ancora per appalto illecito – annuncia Abimelech – perché se è vero che la giustizia farà il suo corso, è anche vero che per un comportamento così vergognoso bisogna passare alla fase di richieste certe: questi lavoratori devono essere assunti da Autogrill».

Con il susseguirsi degli appalti a cooperative diverse, come spesso accade nel campo della logistica, i tumultuosi cambiamenti non sono estranei a vicende di questo genere. C’è sempre l’incognita della conservazione dei posti di lavoro quando subentra una nuova coop, e a volte anche le paghe possono cambiare. Proprio a tal proposito, nel 2003 la Fit aveva portato a casa un accordo con clausola sociale, riconfermato dall’azienda nel 2012, che sostanzialmente impegnava le parti alla salvaguardia dei posti di lavoro. Autogrill non ha aperto uno stato di crisi, «lavora in tutto il mondo non è in crisi – precisa Abimelech – e l’unica posizione ufficiale rispetto a quanto accaduto è che la società ammette di dover fare ristrutturazioni».

La situazione sta generando incredulità e anche scontri. I lavoratori da fine mese scorso ogni giorno si recano davanti ai cancelli (saldati). E si vedono sfilare davanti camion di operai mandati dall’azienda a svuotare i magazzini. Spesso interviene la polizia in tenuta antisommossa. Oggi il presidio in Duomo: «Volevano provare a fare un atto di forza –conclude Abimelech – ma i lavoratori non se lo meritano. In quel posto di lavoro non c’è stato mai un problema di furto o una questione disciplinare. È impensabile che un licenziamento venga comunicato con un messaggino».

24/07/2013
Christian D' Antonio \ Mauro Cereda
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