FRANCO TOSI - LEGNANO
Cisl e Uil: inaccettabile l'atteggiamento della Fiom

Fim e Cisl replicano al 'vergognoso attacco' del segretario regionale dei meccanici della Cgil. Viganò: noi non siamo i portavoce dell'azienda e il nostro  unico interesse è quello dei lavoratori. Bene a livello locale i rapporti sindacali.

“Non facciamo i portavoce di nessuno, tanto meno della proprietà della Franco Tosi. Semplicemente, a differenza di chi continua a fare corsa in solitaria, solo per ragioni di malcelato protagonismo, abbiamo a cuore il futuro dei lavoratori, oltre di che una storica azienda dell’Alto Milanese, quale è la Franco Tosi di Legnano”. Così questo , i Segretari generali di FIM CISL Beppe Viganò e Vittorio Sarti di UILM UIL replicano al “vergognoso attacco” posto in essere nei giorni scorsi dal Segretario Generale di FIOM Lombardia. “Un fatto inaccettabile – spiega Viganò – che crea un pericoloso vulnus nei rapporti tra le organizzazioni sindacali che qui sul territorio hanno sempre lavorato in modo unitario oltre che proficuo”. E a dimostrazione di quanto Viganò è andato dicendo proprio questo pomeriggio, era stata convocata una RSU unitaria dopo l’incontro con l’Azienda.
“Onestamente – prosegue Viganò – siamo disorientati, ma anche molto infastiditi dall’atteggiamento del Segretario Generale della FIOM Mirko Rota che in totale dispregio alla dialettica sindacale, stamane ai suoi iscritti ha comunicato la decisione unilaterale di porre in essere per domani pomeriggio, alle 16,30, uno sciopero davanti alla Franco Tosi. Ci pare – aggiunge il Segretario della FIM CISL – un modo di fare che certo non è linea con la volontà messa in atto solo a parole di salvaguardare l’occupazione”.
Per FIM CISL e UIL UILM, infatti, “è sempre meglio avere più potenziali acquirenti, anziché uno solo. E’ la legge della concorrenza – ripetono Viganò e Sarti – pertanto, non comprendiamo come mai da parte della FIOM si guardi con attenzione unicamente alle manifestazioni d’interesse che arriverebbero dalla Termomeccanica di La Spezia ma che finora non si sono mai tramutate in qualcosa di effettivo”.
“Ben diverso – chiosa Viganò – è quanto abbiamo potuto sentire ancora oggi pomeriggio dagli emissari dell’indiana Marshall Forbes che ha presentato una documentazione con un piano d'intervento di parecchie pagine con precisi impegni scritti per il futuro della Franco Tosi”.
In particolare, il colosso indiano con 1.000 dipendenti e oltre 100 milioni di fatturato, è pronto a prendere in affitto l’azienda per un periodo di 24/36 mesi per poi procedere all’acquisto. A Marshall Forbes interessa il know how della Franco Tosi sul fronte della produzione di turbine avendo accumulato commesse per un valore superiore ai 100 milioni in Iran e Iraq.
“Quando gli indiani chiedono una garanzia di continuità industriale – precisa Viganò – è evidente che lo fanno perché intendono allontanare il rischio che la fabbrica si fermi. Pertanto, da parte nostra e della UILM non c’è alcun tifo per la Gammon (ovvero l’attuale proprietà ndr). E d’altra parte – ricorda  il Segretario della FIM CISL – gli unici al momento ad aver messo sul tavolo 15 milioni di euro come garanzia di fideiussione sono proprio gli indiani della Marshall Forbes”.
“Ciò detto, da parte nostra non c’è alcuna preclusione rispetto ad altre possibili soluzioni che andranno materializzandosi, dagli altri offerenti indiani della Welspun, sino alla spezzina Termomeccanica rispetto alla quale siamo fiduciosi che presto questa annunciata richiesta d’acquisto si formalizzi.   Quello che però non accettiamo assolutamente – conclude Viganò – è di trovarci dinanzi all’ennesimo teatrino all’italiana, con pacchetti preconfezionati e con qualcuno che nelle segrete stanze del Ministero ha già deciso il futuro della Franco Tosi mettendoci davanti al fatto compiuto”.
23/07/2013
redazione Legano Magenta
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