LA SPESA DEI MILANESI
Si taglia su tutto. A partire da abbigliamento e sanità

Per mantenere una famiglia a Milano ci vogliono mediamente 3mila euro al mese, più che nel resto della  regione e d'Italia. Gli stranieri spendono mediamente 1400 euro in meno rispetto agli italiani. Negli alimentari cala il consumo della carne. Sfoglia tutta la ricerca

. Vale 27 miliardi all’anno la spesa delle famiglie milanesi. Mantenere la famiglia costa in media circa 3 mila euro al mese e sette nuclei milanesi su dieci non riescono più a risparmiare, spendendo tutto per mantenersi. A Milano una famiglia spende di più che a livello regionale e nazionale: 3.068€ al mese (dato costante in termini reali rispetto all’anno precedente), ovvero, con l’esclusione della rata per il mutuo, 96€ in più rispetto alla Lombardia e 543€ in più rispetto all’Italia. Tra gli alimentari si taglia la carne (il 27% la compra di meno) e su tutta la spesa si risparmia su abbigliamento (-20,8%), sanità (-17,2%), cultura (-12,3%). In forte crescita le spese per i tabacchi (+40,7%), l’arredo (+20%), l’istruzione (+15,9%), combustibili ed energia (+9%). In media a Milano le famiglie con la persona di riferimento di nazionalità straniera vivono in ristrettezze e spendono quasi la metà per mantenersi, 1.841€  al mese rispetto ai 3.207€ di quelle con referente di nazionalità italiana.

Emerge dall’indagine della Camera di commercio di Milano e del Comune di Milano sui consumi delle famiglie milanesi, rilevazione consumi effettuati tra marzo 2012 e febbraio 2013 su 900 famiglie milanesi.

Le principali spese degli italiani e degli stranieri . Le famiglie milanesi di nazionalità italiana spendono mediamente circa € 1.400 in più rispetto alle famiglie milanesi di nazionalità straniera.  Per le spese alimentari, la differenza di spesa è pari a €187. Differenti modalità abitative caratterizzano i diversi gruppi familiari: le famiglie di cittadini stranieri vivono per la maggioranza in affitto (80%), rispetto agli italiani che per il 78% sono possessori dell’abitazione. Questo elemento determina anche l’ulteriore differenza riguardante l’affitto figurativo (un “artificio statistico” utilizzato a livello nazionale e calcolato come l’ammontare del canone mensile ottenibile in caso di affitto ipotetico della casa di proprietà o in uso gratuito) che incide in misura preponderante presso gli italiani (23% della spesa totale contro il 9%). Con una quota pari al 36% della spesa complessiva, la voce casa è quella che incide maggiormente sul bilancio delle famiglie milanesi di nazionalità italiana: tra i costi per l’abitazione, l’acqua e le spese di condominio 16%, l’affitto mensile 9% e la manutenzione straordinaria 4%, senza però includere il fitto figurativo, pari al 64%. Per le famiglie di nazionalità straniera la voce casa pesa il 37% della spesa totale: l’affitto rappresenta il 62% dei costi per l’abitazione, seguito dall’acqua e dalle spese condominiali, 9% e dalla manutenzione straordinaria, 1%, mentre un quarto della spesa è rappresentato dal fitto figurativo.

Tra le voci di spesa per i generi alimentari, rispetto allo scorso anno aumenta la spesa per pane e cereali (+33,6%), per zucchero e caffè (+23,7%), per le bevande (+9%), per il pesce (+8,1%) e per frutta e verdura (+5,7%). La carne è il prodotto che si è ridimensionato maggiormente, nonostante una crescita del +3,6% rispetto al 2011: solo il 50% continua ad acquistare carne per le stesse quantità e qualità e il 27% ne ha limitato l’acquisto. Uno su dieci sostituisce il prodotto, per esempio carne di maiale al posto di carne di vitello.

Tra le spese per i beni non alimentari , nell’area milanese si contrae la spesa per abbigliamento e calzature (-20,8%). Cali importanti anche per le spese sanitarie (-17,2%) e per il tempo libero e la cultura (-12,3%). In forte crescita le spese per i tabacchi (+40,7%), per i mobili e gli elettrodomestici (+20%) e per il mutuo (+19,9%). Crescono del 15,9% le spese per l’istruzione.  La categoria dei trasporti registra un incremento del +12,7%; aumentano anche le spese legate all’acquisto di combustibili ed energia (+9%).

Le spese per tipologia di famiglia . Se una coppia consuma 3.230€ al mese, per un nucleo di tre componenti il consumo medio sale di  417€. All’aumentare del numero di componenti, le spese familiari crescono infatti in modo non proporzionale: si passa da un incremento di 417€ mensili di spesa per il terzo componente, a un incremento di 1.022€ per i nuclei familiari con quattro o più componenti. Vivere da single è una condizione sempre più diffusa (vive da solo il 48% degli  italiani e il 66% degli stranieri), ma sempre meno conveniente: dividere le spese con un'altra persona, soprattutto quelle per la casa, fa infatti risparmiare quasi il 30%.

Centro e periferia . C’è divario quantitativo tra i consumi dei residenti del centro e delle periferie: in centro si spendono 907€ in più che in periferia (3.763€ rispetto a 2.856€) e la maggior parte della spesa è assorbita dall’abitazione (707€,  19%). In periferia invece, a fronte di una spesa per la casa di 412€, si spende di più per mangiare (15% contro il 12% del centro) e per i trasporti (11% contro 6%).

Tutti i dati della ricerca
 

Alimentari . Nell’ambito delle spese destinate ai beni alimentari le voci più importanti sono la carne (21,9%, 95€ al mese) assieme alla frutta e verdura (19,2%, più di 80€). Seguono pane e cereali (14%), latte, formaggi e uova (12,5%), zucchero, caffè e drogheria (12,1%), le bevande (10,9%) e infine il pesce (6,8%). Rispetto al 2011, i consumi alimentari delle famiglie milanesi sono cresciuti del +5,7%, rappresentando come nel 2011 il 14% del totale. Tra le singole voci, aumenta soprattutto la spesa per pane e cereali (+33,6%), zucchero e caffè (+23,7%), bevande (+9%) e pesce (+8,1%).

Non alimentari . I consumi non alimentari delle famiglie milanesi salgono a quota 2.529€ mensili (+3,1% rispetto al 2011, pari all’85% dei consumi totali). La composizione per quote di spesa vede al primo posto l’abitazione (14%), seguita da altri beni e servizi (12%) e dai trasporti (10%). Crollo  della spesa per l’abbigliamento e le calzature (-20,8%), per la sanità (-17,2%) e per il tempo libero e la cultura (-12,3%). In forte crescita la spesa per i tabacchi (+40,7%), per i mobili e gli elettrodomestici (+20%) e per il mutuo (+19,9%). La spesa per l’istruzione è in aumento rispetto al 2011 del +15,9%.

La spesa per abitare . Fitto figurativo a parte (un “artificio statistico” utilizzato a livello nazionale e calcolato come l’ammontare del canone mensile ottenibile in caso di affitto ipotetico della casa di proprietà o in uso gratuito), le maggiori quote di spesa per la casa sono assorbite dalle bollette dell’acqua e dalle spese condominiali (15,2%, -1,8% rispetto al 2011). Seguono quelle per l’affitto (14,8%) e per la manutenzione straordinaria (3,7%). La spesa media sostenuta dalle famiglie di nazionalità italiana per l’abitazione è pari a 1.181€, quella delle famiglie con persona di riferimento straniera è di 688€.

Per zona . Se consideriamo la spesa media per famiglia milanese sulla base della zona di residenza, il consumo più elevato si registra nel centro città con una spesa media di 3.763€, seguito dal semicentro con 2.993€ e dalla periferia con 2.856€. Chi vive in centro spende di più per l’abitazione (707€ mensili, 19% rispetto al 14% del semicentro e della periferia), per altri beni e servizi (495€, 13% del totale) e per prodotti alimentari (440€ al mese). Chi vive in periferia spende di più per i prodotti alimentari (435€), per l’abitazione (412€), per altri beni e servizi (347€) e per i trasporti (336€ contro i 235€ degli abitanti del centro città).

Per età . I nuclei familiari di giovani under 35 sono quelli che spendono meno (2.333€ mensili), quelli di over 50 quelli che spendono di più (3.508€). In generale, indipendentemente dalla fascia d’età, si spende di più per i generi alimentari, l’abitazione, altri beni e servizi e i trasporti. I nuclei familiari di anziani spendono in media 180€ al mese per visite mediche e medicine.

Per nazionalità. In generale le famiglie di nazionalità italiana spendono di più di quelle con la persona di riferimento straniera, 466€ al mese contro 279€ per i prodotti alimentari, 404€ contro 262€ per altri beni e servizi, 319€ contro 224€ per i trasporti. Gli stranieri, invece, spendono di più degli italiani per l’abitazione (rispettivamente 514€ al mese contro 428€, senza contare il fitto figurativo) e per le sigarette (32€ contro 24€).

Per dimensione del nucleo familiare . Vivere da single non conviene: chi vive da solo spende in media al mese 2.267€ mentre dividere la casa e le spese con un'altra persona fa risparmiare quasi il 30%.  Tra un nucleo familiare di due componenti (3.230€) e uno di tre componenti (consumi medi mensili: 3.647€) vi è una differenza di spesa di 417€ al mese; la spesa tocca il massimo per le famiglie con 4 componenti o più (4.669€).

22/07/2013
redazione
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