Sono quasi cinque milioni le persone considerate in povertà assoluta, 9,5 milioni quelle 'relativamente' povere. Vistoso l'aumento rispetto all'anno precedente. La maggior parte è concentrata al sud.. Il commento di Pietro Giordano di Adiconsum.
Una situazione accentuata soprattutto al Sud. Nel 2012 infatti quasi la metà dei poveri assoluti (2 milioni 347 mila persone) risiede nel Mezzogiorno. Erano 1 milione 828 mila nel 2011. Preoccupanti anche i dati sui minori e anziani: quelli in povertà assoluta al Sud sono 1 milione e 58 mila (703mila nel 2011, l’incidenza è salita dal 7% al 10,3%) e gli anziani 728 mila (707mila, l’incidenza è pari a 5,8% per entrambi gli anni).
Le famiglie in questa situazione sono il 6,8% su scala nazionale. Dal 2011 al 2012 l’incidenza è aumentata per quelle con tre (dal 4,7% al 6,6%) , quattro (dal 5,2% all’8,3%) e cinque o più componenti (dal 12,3% al 17,2%). Basti pensare che tra le coppie con tre e più figli, quelle in povertà assoluta passano dal 10,4% al 16,2%. Se si tratta di tre figli minori, dal 10,9% si raggiunge il 17,1%. Aumenti della povertà assoluta vengono registrati anche nelle famiglie di monogenitori (dal 5,8% al 9,1%) e in quelle con membri aggregati (dal 10,4% al 13,3 %). Secondo la Coldiretti, nel 2012 sono aumentate del 9% le famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare. Con un totale di ben 3,7 milioni di persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense. «Molte famiglie sono cadute in povertà con tanti bambini e anziani che - ha sottolineato l’associazione dei coltivatori diretti - hanno difficoltà economiche anche per garantirsi da mangiare».