LE SFILATE UOMO
Tavecchi e Jiwenbo, le due facce di Moda Milano

Il settore riprende a esportare: +2,8% nel 2013. La Lombardia pesa quasi un quinto dell’Italia.

Un cinese che sfila nel calendario ufficiale delle sfilate milanesi. E un’azienda italiana che presenta una collezione di pelletteria completamente made in Italy. Si riassume in queste due esperienze, Ji Wenbo e Tavecchi, lo stato di salute della moda italiana.

Questo perché da un lato, la Camera della Moda continua sulla strada dello scambio culturale dopo l'accordo con la China Fashion Association di cui Ji Wenbo è presidente firmato nel marzo 2011. Non bisogna temere i cinesi, questo è l’imperativo degli addetti ai lavori. E al contempo rilanciare i dettagli e la cura del made in Italy, che hanno fatto la fortuna di marchi come Tavecchi, l’azienda milanese che con la collezione di accessori in pelle per l’uomo della primavera/estate 2014 crea desgin ricercato interamente prodotto tra gli stabilimenti di Milano e Bergamo. Borse, cinture e piccola pelletteria lavorata artigianalmente, con un tocco di contemporaneità – perché è questo che si aspettano i compratori stranieri. Massimo Cattaneo, responsabile di Tavecchi Italia Leather Products dice: «Ammirano il nostro gusto per la praticità e l’inventiva, ci chiedono linee classiche ma non banali. In questo momento, poi, la portabilità degli oggetti tecnologici detta i must: le cartelle, le 24ore sono diventati dei veri uffici viaggianti e hanno bisogno di un’eleganza riconoscibile».

DATI CONFORTANTI – Secondo la Camera di Commercio di Milano, sono 35mila le imprese nel settore moda nel 2013 in Lombardia, 237 mila gli addetti, circa un quinto dell’Italia, 17% per gli addetti, 15% per le imprese. Milano prima con 12mila  imprese e 91mila addetti. A  Bergamo, Varese, Como e Brescia circa 25mila addetti. Tra le prime province del settore in Italia insieme a Milano: Napoli, Roma, Firenze, Prato, Bari e Torino. L’export fa da trainante: 2,8 miliardi di euro dal settore moda lombardo nei primi tre mesi del 2013, in crescita del 2,8% rispetto al 2012. Vengono dalla Lombardia un quarto (24,5%) dei prodotti di abbigliamento, calzature e pelle made in Italy esportati in tutto il mondo. Tra le province lombarde se Milano è la regina delle esportazioni di moda con il 46,8% lombardo, seguita da Como con il 13%, in un anno crescono soprattutto Sondrio (+16,3%) e Lodi (+12,3%).  Dove vanno i nostri prodotti fashion? Soprattutto verso l’Unione Europea che resta il mercato più importante (44,8% dell’export), al secondo posto l’Asia Orientale (20,3%) tallonata dai Paesi non europei (18%) anche se tra 2012 e 2013 è l’Asia centrale a far registrare la crescita percentuale maggiore (+38,8%, da circa 18 a 25 milioni di euro), seguita da Oceania, Asia Orientale (+22% Corea, +13,7% Cina, +13% Giappone) e Medio Oriente.

25/06/2013
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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