TREMARIE CHIUDE
Sammontana, altro made in Italy a rischio

L'azienda ha comunicato la cessione delle attività dello stabilimento milanese che produce le brioche surgelate. Alcuni dovrebbero essere recuperati per la lavorazione dei panettoni. Il presidio dei sindacati in Assolombarda è indetto per il 13.

È da tempo che il colosso italiano dei gelati, Sammontana,  ha diversificato le attività. E ora i nodi vengono al pettine. Le attività sono a rischio e l’azienda ha comunicato di dover cessare l’attività per alcuni settori.

L’azienda ha diviso in due il proprio business: ha creato una newco (Tremarie Ricorrenze Srl) per prodotti da forno e un comparto per la corissanteria congelata che distribuisce le brioche nei bar. È qui che le cose non vanno bene. Si ipotizza che dei 239 lavoratori a rischio, 117 verranno spostati nella attività del forno, e gli altri 120 saranno tagliati fuori dai riassorbimenti. lo stabilimento a rischio è proprio quello Tre Marie a Milano Lambrate. Ma, come conferma Alessandro Marchesetti di Fai Cisl Milano Metropoli «Non ci sono rassicurazioni certe nemmeno per il 120 che dovrebbero essere salvati».

STORIA – Per i gelati al momento non ci sono problemi. Continua la produzione a Empoli, dove c’è la casa madre e presso lo stabilimento Sanson in provincia di Verona.

Ma la preoccupazione cresce. Il 7 giugno, in Assolombarda i rappresentanti della società Sammontana hanno comunicato alle segreterie territoriali di Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e alla Rsu la decisione di cessare le attività produttive dei croissant nello stabilimento Tre Marie di Milano. Inoltre, la direzione Sammontana ha comunicato che le attività legate ai prodotti da ricorrenza (panettoni e colombe) a marchio Tre Marie confluiranno in una società di nuova costituzione per valutare eventuali opportunità che potranno presentarsi. Attualmente, a Milano sono occupati 239 lavoratori che vedono a rischio il proprio posto di lavoro - affermano i sindacati - a causa delle scelte della famiglia Bagnoli, proprietaria della Sammontana. Fai, Flai e Uila hanno fortemente criticato queste scelte per le pesanti ricadute occupazionali e per le conseguenze sul tessuto industriale milanese già fortemente provato dalla crisi economica. La Sammontana, inoltre, si rende responsabile della scomparsa di produzioni fortemente legate al territorio milanese e alle capacità professionali dei lavoratori dello stabilimento di Milano. Nel 2010 - continuano i sindacati - quando la Sammontana acquisì dalla Barilla le attività produttive e i marchi Tre Marie e Sanson, la famiglia Bagnoli dichiarò il suo impegno a realizzare forti investimenti per sviluppare le attività produttive e marchi leader di mercato simboli di Milano nel mondo. La realtà racconta un’altra storia rispetto alle dichiarazioni. Nel 2011 la Sammontana decide la chiusura dello stabilimento Mongelo di Cornaredo, nel 2012 decide di trasferire parte delle attività amministrative dalla sede di Milano a quella di Empoli e per finire ora il disimpegno totale. Milano si appresta a divenire la capitale mondiale dell’alimentazione con l'Expo e la Sammontana decide di smantellare una delle produzioni simbolo della città dismettendo lo stabilimento di Lambrate che è indiscutibilmente legato al marchio Tre Marie.

Il 10 giugno si sono tenute le assemblee dei lavoratori che hanno deciso di intraprendere tutte le forme di lotta e tutti i percorsi istituzionali utili a garantire un futuro occupazionale alle persone dello stabilimento di Milano. Fai, Flai, Uila e Rsu hanno deciso lo  stato di agitazione, un pacchetto di 24 ore di sciopero e un presidio il giorno 13 giugno dalle ore 9  sotto la sede dell'Assolombarda a sostegno della vertenza.

11/06/2013
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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