INIZIATIVA FIBA LOMBARDIA
Banche: tetto a stipendi milionari, con una firma si può

Tra gli istituti, i grandi manager guadagnano in media 46 volte più dei dipendenti. Da sabato iniziativa popolare che il sindacato promuove da Lozza, il paese natale di Roberto Maroni. Petteni (Cisl Lombardia): dobbiamo farli ritornare alla realtà.

Quando si scopre che a un amministratore delegato viene corrisposto in 3 giorni quello che a un lavoratore in media percepisce in un anno, specie di questi tempi, c’è da restare a bocca aperta. I politici stanno, a macchia di leopardo, iniziando a farlo, ora tocca alle banche: riducetevi gli stipendi. Un grido che Fiba Cisl Lombardia, il sindacato dei lavoratori nelle banche e assicurazioni, ha raccolto e sta mettendo a frutto con un’azione concreta. Una proposta di legge dal basso per un tetto agli stipendi dei manager negli istituti di credito. Persone che coprono ruoli di prestigio e importanti, certo. Che però percepiscono in media 46 volte lo stipendi medio di un bancario. Per inciso, un dipendente di banca in media ha dai 30 ai 40mila euro annui in busta. Immaginatevi cosa riesce a guadagnare il suo ad. Se si escludono i premi e i bonus (che prendono sia in entrata che uscita), all'Intesa SanPaolo l'ad percepisce sui 4 milioni annui, a Unicredit 3 milioni, 1 in meno rispetto al 2011. Anche Unipol e Cattolica Assicurazioni pagano il proprio amministratore sopra i 2 milioni di euro. Secondo lo studio Fiba, in media i dirigenti dei grandi istituti guadagnano in 8 giorni quello che un lavoratore guadagna in un anno.

Gigi Petteni, segretario Cisl Lombardia, annuncia così la mobilitazione: «Abbiamo depositato in Cassazione il progetto, che prevede un tetto a 294mila euro annui, per i manager bancari così come è stato fatto per quelli pubblici. Tante persone che prendono decisioni in questo paese non vivono nella realtà, se li riportiamo alla sobrietà mi auguro che ci sia un risveglio di coscienze e senz’altro una sensibilità maggiore aiuterà l’economia e le decisioni che si prendono».

COME FUNZIONA  -Per l’iniziativa popolare bastano 50mila firma ma «più è forte il coinvolgimento di cittadini elettori e più la legge avrà forza nell’iter parlamentare», dice  Giulio Romani, il neo segretario generale nazionale Fiba. Il link per scaricare i documenti è questo :http://www.fiba.it/congresso-2013/stampa_eventi/index_1.htm, ma scorrendo tra lo studio fatto da Fiba (deducendo i dati dai bilanci pubblicati dalle banche) c’è da rabbrividire. Chi fa peggio nella sua carriera di dirigente, e questa non è una novità, viene pagato a peso d’oro per andarsene. Semplicemente perché è più difficile allontanarlo – dice Andra Zanni, di Fiba Cisl Lombardia . Romani cita Cimoli di Alitalia o l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccinini per il caso Mps. L’iniziativa, per dirla con Zanni «è ispirata al ruolo di solidarietà e condivisione che deve avere un sindacato». Ma i promotori puntano ad avere le firme di tutti.

Per ora hanno aderito Acli e il sindacato autonomo di settore Fabi. La lotta agli stipendi d’oro è solo all’inizio. Conclude Romani: «Con la crisi queste retribuzioni sproporzionate sono pure cresciute, segno che quando una banca è in difficoltà i manager prendono di più per licenziare. Non è accettabile, non si può premiare chi agisce così, anche perché se ci sono ristrettezze anche creditizie questo vortice coinvolge anche le imprese che producono e a cui non si prestano più soldi». Intanto la Fiba denuncia pure un’altra stortura. Era stato creato, d’accordo con tutti gli istituti, un fondo per incentivare le assunzione, nel quale, tra l’altro, sarebbe dovuto convogliare il 4% dello stipendio annuo dei top. Manco a dirlo, da loro non è arrivato ancora niente.

04/06/2013
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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