IL CASO
Sbb Cargo: gli svizzeri prima prendono e poi mollano l'Italia

Chiude la filiale italiana del trasporto merci gestito dalle ferrovie elvetiche dopo Orbassano chiude anche Brescia. Ferrante (Fit-Cisl): Oltre al dramma sociale dei lavoratori coinvolti, questo caso è la dimostrazione del fallimento della liberalizzazione del trasporto merci. Situazione intollerabile, il ministro si faccia carico di quello che succede in Lombardia.

Un altro caso di come si comportano le multinazionali, o comunque, buona parte delle società straniere che, in vari settori, operano in Italia. Fncchè c'è da prendere predono, poi, quando inziano le difficoltà mollano tutto  e se ne tornato a casa. Questa volta tocca alle 'prestigiose' ferrovie svizzere che  che hanno deciso di chudere Sbb Cargo Italia con sede a Brescia.

“La notizia della chiusura dell’impianto di Brescia di Sbb Cargo Italia è la dimostrazione del fallimento, nel nostro Paese, della liberalizzazione del trasporto ferroviario. Anziché favorire il riequilibrio modale attraverso l’incremento delle quantità di merci trasportate su ferro, la liberalizzazione del trasporto ferroviario in Italia sta provocando solo disagi sociali e, paradossalmente, sta spostando quote di trasporto verso la gomma”. Così Francesco Ferrante, segretario regionale della Fit Cisl Lombardia, commenta la notizia che dopo la chiusura di Orbassano, la filiale italiana delle Ferrovie Svizzere, Sbb Cargo si appresta a chiudere l’impianto di Brescia

. “Queste nuove imprese ferroviarie _ continua Ferrante _ prima hanno sottratto quote di mercato all’ex monopolista Trenitalia e poi, a fronte di perdite discutibili di quote di traffico, compensabili attraverso una ridistribuzione della produzione, chiudono gli impianti costringendo chi ha necessità di spedire merci a rivolgersi al trasporto su gomma”. La Fit Lombardia sottolinea come al danno arrecato al “Sistema Paese”, si aggiunga il dramma dei lavoratori coinvolti. “Molti si trovano a Brescia perché, a suo tempo, hanno già subito dei trasferimenti coercitivi e si sono già riadattati con le loro famiglie nella nuovo realtà _ sottolinea il sindacalista _ Questo modo di fare non è più tollerabile. Il nuovo ministro dei Trasporti, che peraltro è lombardo e conosce bene la realtà regionale, dovrà trovare il tempo per occuparsi del nostro sistema ferroviario visto che il suo predecessore non è riuscito a farlo”. Quanto all’azienda, se non rivedrà le proprie strategie commerciali rispetto al presidio bresciano, la Fit Cisl Lombardia avverte che si aprirà una stagione di conflitti. “Non dimentichiamo che Sbb Cargo Italia sebbene sia, a tutti gli effetti, un’impresa ferroviaria _ conclude Ferrante _ continua ad applicare, impropriamente, il contratto di lavoro del trasporto pubblico locale anziché il contratto collettivo nazionale della Mobilità-Attività ferroviarie recentemente rinnovato”.

20/05/2013
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