LAVORO
Sea handling, i sindacati giocano la carta del Tar

Cgil e Cisl, d'accordo con il Comune di Milano, hanno formalmente presentato ricorso al Tribunale amministrativo regionale per fermare l'applicazione, da parte del Governo italiano, del provvedimento Ue che porterebbe al fallimento della società.

Ultime ore per tentare di salvare Sea handling con i suoi 2700 posti di lavoro. Come preannunciato, per non lasciare niente d'intentato Cgil e Cisl hanno presentato ricorso al Tar . “La Cisl e la Cgil di Milano, d'intesa con il Comune,- si legge in una nota di Danilo Galvagni, segretario generale di Cisl Milano metropoli e di Giovanni Abimelech, segretario regionale della Fit-  hanno formalizzato un ricorso al Tar finalizzato ad interrompere ogni provvedimento proveniente dal Governo italiano, per disposizione della Commissione europea, che porterebbe al sicuro fallimento della società Sea Handling. La difesa dei 2.700 lavoratori di Sea Handling è un atto di estrema importanza in un momento cosi delicato per l'occupazione in Lombardia.. Pensiamo che la proprietà (Comune di Milano e F2i) debba rivolgersi direttamente al Governo per sollecitare e trovare un modo per risolvere il problema”.

La pronuncia del Tribunale amministrativo regionale è prevista per il 25 prossimo, pochi giorni dal termine di legge enro il quale Sea holding deve formalmente presentare il bilancio annuale

LA UE HA DETTO NO AL RICORSO DEL GOVERNO ITALIANO 8/05/2013

“Quest'ultima comunicazione della Commissione Europea che respinge la richiesta di proroga del Governo italiano e boccia il piano Sea, risolutivo del contenzioso in essere  ( aiuti di stato )  e alternativo al pagamento della sanzione, conferma l'impressione che già avevamo avuto nel corso della audizione a Bruxelles del 26 aprile”.   I sindacati (Filt/Cgil/Fit/Cisl e Uiltrasporti)  sono preoccupati per la piega che sta prendendo la vicenda  di Sea Handling.  La società, controllata da Sea spa,  fornisce i servizi  a terra degli aeroporti di Linate e Malpensa, è da tempo al centro di un contenzioso con l’Unione europea che ha comminato all’azienda una multa di 260 milioni di euro per una presunta violazione delle regole  sulla concorrenza. Se la sanzione fosse portata a bilancio provocherebbe  l’automatico fallimento della società con conseguenze drammatiche a partire dall’occupazione. Sea capogruppo  e Comune, azionista di maggioranza della stessa, ha chiesto formalmente la sospensione della sanzione.  Nelle primo ore del pomeriggio la notizia del no della Commissione  al Governo italiano seguita dalla precisazione del sindaco Giuliano Pisapia  che il ricorso di sospensione della disposizione presentato dal Comune non è stato ancora discusso e quindi rimarrebbe aperta ancora una via di uscita.

La  tensione comunque sale anche perché ormai  mancano poche settimana alla scadenza (giugno) di legge per la presentazione dei bilanci societari.  “L'obbiettivo della Commissione  Europea – si legge ancora nella nota dei sindacati- non è quello di rimuovere l'eventuale distorsione alla libera concorrenza , ma di dettare categoricamente le condizioni affinché   Linate e Malpensa  diventino mercati di  facili  conquiste  imponendo  uno spezzatino con diverse società, una per ciascun contratto commerciale, rendendo impossibile nel nostro Paese (e solo nel nostro Paese) l'esistenza di una grande Azienda  di Handling.  Questo senza alcuna attenzione al servizio e al lavoro, promuovendo un sistema industriale fatto di microsocietà e cooperative che  rappresentano precariato occupazionale e massimizzazione dei profitti. E'  semplicemente inaccettabile. Decisioni di questo tipo  non solo risultano incomprensibili e allontanano dall'obiettivo di costruire una Europa politica, ma sono a nostro parere contrastanti  con la situazione di crisi economica e occupazionale, rischiando di generare nel giro di poco tempo  la distruzione dei posti di lavoro e di una delle più importanti realtà produttive della Lombardia. A questo si aggiunga l'aggravio per il sistema degli ammortizzatori sociali, già fortemente in crisi. Rimane ancora aperta la questione della sospensione sulla quale si esprimerà il Tribunale, e sul quale il Comune sta facendo il massimo possibile. Siamo però convinti che qualunque sarà la decisione, il Governo dovrà assumersi la responsabilità di non applicare le disposizioni Europee per scongiurare le conseguenze che abbiamo illustrato. Chiederemo  formalmente a tutte le istituzioni Lombarde interessate e ai parlamentari e Senatori della Regione di impegnarsi con noi e con i lavoratori affinché questa nostra richiesta sia sostenuta con forza”.

08/05/2013
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