di Luigia Cassina
Finalmente il 14 febbraio, la cosiddetta giornata degli innamorati, inventata nell’era consumistica, si è attuata una grande svolta culturale, di alto impatto civile. L’iniziativa (One Billion Rising) nasce a seguito di una statistica dell’ONU dove si dice che una donna su tre verrà picchiata o violentata nel corso della sua vita e considerando che la popolazione mondiale è di circa 7 miliardi, questo significa che un miliardo di donne e ragazze subirà una qualche forma di violenza.
L’idea di un grande ballo mondiale che mettesse all’ordine del giorno in tutto il mondo il femminicidio delle donne è venuta a Eve Ensler, ebrea di nascita, che ha vissuto un'infanzia difficile segnata dagli abusi sessuali perpetrati dal padre e dal silenzio della madre sulla vicenda, cosa che la spinse a scappare più volte da casa e ad abbracciare la causa femminista nell'ambito della lotta agli abusi. Oggi vive a New York dove insegna Drammaturgia all'Università. Eve ha lanciato in tutto il mondo, a tutti gli Stati del mondo, a tutte le Organizzazioni femminili, la proposta di un grande ballo che rendesse visibile il tema della violenza sulle donne e renderne tutte e tutti consapevoli della gravità. L’iniziativa è stata raccolta in tutto il mondo e il 14 febbraio abbiamo visto migliaia e migliaia di donne ballare per denunciare le uccisioni delle donne da parte dei loro compagni, mariti, ex compagni, ex mariti, parenti e via dicendo...Il mondo su questo tema si è fermato e ha capito che non è un problema di donne, ma di tutti, dall’ONU ha che ha sostenuto l’iniziativa, a tutti noi, impegnati e non, a cambiare le cose in questo Paese e nel mondo intero, è stato un giorno da iscrivere nella storia delle conquiste delle donne. Un miliardo di donne violate nel mondo è qualcosa di atroce. Un miliardo di donne che ballano, per dire stop alla violenza è una rivoluzione. Questo volevo dire e per questo ripeto sono molto contenta.