CISL E UIL PER LA LOMBARDIA
No Irap per chi assume, welfare e legalità per ripartire

Albertini, Ambrosoli e Gibelli (per Maroni) si sono detti d'accordo con gran parte delle proposte elaborate dai due sindacati e raccolte in un documento che parte dall'analisi della, per certi versi drammatica, sistuazione economica  della regione. SFOGLIA IL DOCUMENTO COMPLETO

“Alla politica non  dobbiamo solo chiedere ma dobbiamo anche essere in grado di proporre”. Gigi Petteni, segretario della Cisl Lombardia ha aperto così il confronto  fra i canditi alla presidenza della Regione Lombardia. Erano presenti  Umberto Ambrosoli e Gabriele Albertini mentre Roberto Maroni, colpito da un attacco influenzale, è stato sostituto dal collega Andrea Gibelli. Dario De Vico, vicedirettore del Corriere della Sera, ha moderato l dibattito. Mentre Walter Galbusera, segretario regionale della Uil, ha tirato  le conclusioni dell’incontro che ha viso la partecipazione di centinaia (la sala dell’Anteo era piena) di militanti dei due sindacati confederali.

Fuori dalle classiche polemiche da campagna elettorale che affollano giornali e tv, il confronto tra sindacato e candidati si è svolto sulle questioni di sostanza che caratterizzano la situazione e  cosa si deve fare per superare la crisi.

Abolire l'Irap per almeno tre anni in caso di assunzione di disoccupati o di donne. Favorire la diffusione dei contratti di apprendistato. Dare continuità al sistema di ammortizzatori sociali, assicurando un periodo certo di sostegno a tutte le imprese e a tutti i lavoratori interessati. E ancora: favorire l'occupazione giovanile sostenendo la formula del “ponte generazionale” e rilanciare le politiche attive regionali realizzando un cofinanziamento pubblico-privato. Introdurre strumenti di sostegno al reddito per tutti i lavoratori discontinui o atipici, inclusi partite Iva e collaborazioni. Sono alcune delle proposte ai candidati alla presidenza della Lombardia  cui . Lavoro, legalità e welfare sono le tre parole chiave del documento consegnato a Gabriele Albertini e Umberto Ambrosoli. Roberto Maroni “Vogliamo una Lombardia che produca e lavori, che tuteli i più deboli, che combatta la criminalità – afferma Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia -. Non è più sufficiente che su questi temi ognuno agisca per proprio conto: occorre l'unione dei soggetti sociali, delle istituzioni, attraverso un nuovo patto che generi uno sviluppo qualitativo e un benessere sociale diffuso”.

In questi ultimi anni in Lombardia la disoccupazione è aumentata, raggiungendo un tasso del 6,7%. E' cresciuto del 9,8%, tra il 2011 e 2012, il numero delle famiglie nella fascia di povertà assoluta: oggi sono 202mila, il 4,2% delle famiglie lombarde. Gli anziani non autosufficienti, che nel 2005 erano 373mila sono diventati 445mila nel 2012. I ricavi illegali nella regione sono mediamente 3,7 miliardi di euro (la Campania è a 3,4 miliardi, la Sicilia arriva a 2,1 miliardi). “La legalità e la trasparenza, con la sostenibilità sociale e ambientale, devono essere le condizioni per guidare nuovi investimenti e la ripresa dello sviluppo nella nostra regione”, afferma Petteni. “Sul fronte del welfare bisogna preservare un sistema universalistico che garantisca alla persona i servizi e le prestazioni necessarie – conclude il segretario generale della Cisl Lombardia – mediante la presa in carico del suo bisogno e la conseguente organizzazione di una risposta integrata e appropriata, attraverso la creazione di un sistema di rete collaborativa tra pubblico e privato”.

Da parte di tutti i candidati alla presidenza,  a parte le inevitabili sfumature e differenziazioni,  c’è stata una sostanziale condivisione sia dell’analisi che delle proposte avanzate da Cisl e Uil.

30/01/2013
redazione
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