SAN RAFFAELE
Accordo necessario per salvaguardare l'occupazione

La Cisl di Milano considera positiva l'intesa siglata ala ministero e invita i lavoratori a votare sì al referendum per la ratifica della stessa che porterebbe al ritiro dei 244 licenziamenti annunciati dall'azienda  appena uscita da una mala gestione che l'aveva portata sull'orlo del fallimento

La Cisl di Milano, insieme al sindacato di categoria della Funzione Pubblica (Fp), esprime il pieno assenso all’accordo sottoscritto dalla maggioranza delle Rsu aziendali dell’ospedale San Raffaele e siglato in sede ministeriale. L’accordo è necessario per la salvaguardia dell’occupazione. Pensiamo che il  risanamento dell’azienda ospedaliera, vittima di una “mala” gestione che l’aveva portata sull’orlo del fallimento, sia, inoltre, fondamentale per mantenere alta la qualità del lavoro e dell’offerta ai cittadini. Sappiamo di chiedere un  sacrificio ai lavoratori ma ci impegniamo a verificare, giorno per  giorno, la serietà dell’azienda nel perseguire il risanamento  vigilando sul rispetto dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori. Per questi motivi chiediamo con forza ai lavoratori di dire si all’accordo nella sua totalità, per non vanificare il risultato raggiunto grazie a mesi di impegno e di mobilitazione.

Trovato l'accordo per evitare i 244 licenziamenti del 22 gennaio

“E’ il massimo che si poteva ottenere in questo momento. L’obiettivo principale, la salvaguardia dei posti di lavoro è stato raggiunto. Alla fine si  tratta di un accordo dignitoso che va sostenuto e portato a conclusione Ai lavoratori viene chiesto un grosso sacrificio. Ci auguriamo che tutto ciò contribuisca a sanare i conti e che di qui a qualche tempo non si torni a parlare di esuberi: sarebbe inaccettabile. Io credo che l’accordo passerà al vaglio del referendum: i lavoratori sono molto preoccupati per il loro futur o” . ” Questo è il commento a caldo di Mina Savoia, Cisl Sanità, di ritorno da Roma dove all’alba di questa mattina  è stato trovato un pre-accordo che prevede il ritiro dei 244 licenziamenti  richiesti dalla nuova proprietà  del gruppo San Raffaele di Milano. A fronte del mantenimento degli attuai livelli occupazionali, tutti i dipendenti (escluso i dirigenti e i medici) dell’ospedale dovranno fare alcuni sacrifici. Quello principale riguarda la decurtazione del  9%  medio (circa 220 euro al mese per un infermiere) , a secondo dell’inquadramento, del salario  accessorio, per intenderci  quella derivante dagli accordi aziendali. I prelievo sulle buste paga dovrebbe durare più o meno due anni: nell’ipotesi di accordo non è stata messa una data precisa ma una verifica fra le parti in base all’evoluzione dell’attuale stato di crisi economica dell’azienda. Proprio  la mancanza di una data precisa della durata del contributo è stato uno degli elementi di discussione fino a notte fonda. Un altro aspetto oggetto di dibattito riguarda il passaggio dall’attuale contratto (equiparabile a quello della sanità pubblica)  a quello in vigore nella sanità privata.  Secondo il pre accordo il nuovo regime contrattuale dovrebbe entrare in due fasi: dal primo luglio prossimo la parte normativa,  dal 2015 quella economica.

Infine i famosi 99 accordi interni, tutti disdettati dall’azienda: è stato definito un calendario per ridiscuterli con i sindacati partendo dalle priorità.

Tutto questo  dovrebbe portare al ritiro dei licenziamenti. Ora la parola passa ai diretti interessati: venerdì l’assemblea e poi il referendum fra i lavoratori. Entro 31 di gennaio, giovedì di settimana prossima, come richiesto dall’azienda, la ratifica dell’accordo.

Fra i primi commenti quelli che arrivano da Palazzo Marino, il Comune di Milano  si è interessato da vicino alla vicenda.  “Siamo molto soddisfatti per l’accordo raggiunto all'alba di oggi per i lavoratori del San Raffaele - ha dichiarato l'assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo economico Cristina Tajani -;  se, come è auspicabile, l'ipotesi di accordo verrà confermata dal referendum tra i lavoratori, saranno evitati 244 licenziamenti. In un momento economicamente difficile come quello che stiamo vivendo, l’accordo siglato a Roma tra sindacati e proprietà è davvero una buona notizia. In questi mesi abbiamo sempre agito affinché il confronto tra le parti non si interrompesse. Dopo il mancato accordo di dicembre e lo spostamento del confronto a Roma, con una lettera al Ministro Fornero, l'8 gennaio, avevamo auspicato la ripresa della trattativa per salvare i posti di lavoro e garantire il buon funzionamento dell’ospedale milanese".

“Siamo di fronte a una notizia positiva, dovuta in gran parte all’intelligenza delle parti e in particolare alla serietà mostrata dai lavoratori – gli fa eco l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della salute Pierfrancesco Majorino -; un risultato che, in un periodo come questo, indica una buona strada concreta, che abbiamo fiducia che possa essere accettata dai lavoratori attraverso un esito positivo del referendum. Tutto ciò, ovviamente, non cancella le gigantesche responsabilità di coloro che hanno lasciato che negli anni la scommessa del San Raffaele degenerasse”.

23/01/2013
redazione
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