ISTAT
Disoccupazione giovanile al 37%. E' record assoluto

Peggio dell'Italia la Grecia (57,6%), Spagna (56,5%) e Portogallo (38,7). La Fornero cerca di difendersi ma la Cisl replica "è l'effetto della crisi e delle riforme pensionistine". Il tema del lavoro al centro della campagna elettorale

E' record assoluto di disoccupazione per i giovani (compresi nella fascia tra 15 e 24 anni), ma secondo il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, non è un fallimento del dimissionario governo Monti, quanto il risultato di "errori di lungo periodo". Di diverso pare la Cisl, che in una nota del Dipartimento mercato del lavoro sottolinea come : " L'impatto della crisi e le riforme pensionistiche stanno penalizzando particolarmente l'occupazione giovanile. Alla luce di questi dati, il lavoro deve essere il primo punto di qualsiasi programma elettorale, impegnando tutte le forze politiche a coniugare il necessario risanamento economico con misure di inclusione lavorativa e sociale ".
"Vanno valorizzati - infine- soprattutto gli strumenti che incrementano l'occupazione dei giovani e di coloro che sono stati espulsi dal mercato, come l'apprendistato nelle sue diverse tipologie per l'inserimento lavorativo dei giovani e dei lavoratori in mobilità, ed un nuovo contratto intergenerazionale che preveda il part-time in uscita per i lavoratori anziani con contestuale assunzioni di giovani".

Secondo i dati comunicati dall'Istat, provvisori e destagionalizzati, il tasso di disoccupazione giovanile a novembre scorso è stato pari al 37,1%. Si tratta del livello più alto mai toccato, ai massimi sia dalle serie mensili, ovvero dal gennaio 2004, sia da quelle trimestrali, cominciate nel quarto trimestre '92. Il dato, che esprime l'incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca di lavoro, è in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 5 punti nel confronto tendenziale (rispetto al novembre 2011). Peggio dell'Italia, all'interno dei Paesi del Vecchio continente, fanno soltanto la Grecia (57,6%, dati di settembre 2012), la Spagna (56,5%) ed il Portogallo (38,7%). Quanto alle persone in cerca di lavoro nella fascia d'età tra 15 e 24 anni, in Italia, sono 641 mila e rappresentano il 10,6% dei giovani.

Complessivamente a novembre il tasso di disoccupazione in Italia resta comunque stabile, su livelli alti. Secondo i dati provvisori forniti dall'Istituto di Statistica, il tasso di disoccupazione si è attestato all'11,1%, stesso valore registrato ad ottobre, e in aumento di 1,8 punti percentuali nei dodici mesi. Come ad ottobre, si tratta del livello più alto registrato dal 2004, anno d'inizio delle serie storiche mensili. Se si considerano i dati trimestrali è il dato più alto dal primo trimestre del 1999. Il numero di disoccupati resta vicino a 2,9 milioni  (2 milioni e 870 mila), in lieve calo (2 mila unità) rispetto a ottobre. A livello di genere, il tasso di disoccupazione maschile (10,6%), cresce di 0,1 punti rispetto a ottobre e di 2,2 punti nei dodici mesi; cala invece di 0,2 punti rispetto a ottobre quello femminile, che comunque resta più alto (12%) e nei dodici mesi aumenta di 1,2 punti. Anche per gli uomini, oltre che per i giovani, si registra un record storico: il tasso d'occupazione maschile a novembre è sceso al 66,3%, livello più basso dal 1992. Nel conto degli ultimi cinque anni (tra il novembre 2007 e lo stesso mese del 2012) gli uomini al lavoro sono diminuiti di 746.000 unità, passando da circa 14,1 milioni di occupati a 13,38 milioni.

08/01/2013
redazione
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