AZIENDA-SINDACATI
Multimedica c'è l'accordo, ritirati i licenziamenti

Ritirate le procedure di mobilità per 315 lavoratori. Sarà applicato il contratto di solidarietà e tutti i comparti, compreso quello dei medici, parteciperanno al risanamento. "Si tratta di un buon accordo, che salva i posti e salvaguarda i salari" sostiene Mina Savoia (Cisl).

Ieri sera,  dopo una lunga trattativa  in Assolombarda, è stato trovato  l'accordo con Multimedica che aveva avviato le procedure  per 315 licenziamenti in tutti i suoi presidi ospedalieri (Sesto San Giovanni, San Giuseppe, Limbiate, Castellanza, Multilab e altre Unità Operative). L'ipotesi di accordo, che il prossimo martedì sarà discusso e sottoposto all'approvazione dei lavoratori delle varie strutture del gruppo, prevede il ritiro dei licenziamenti  grazie   all'applicazione di altre soluzioni che permetteranno comunque all'azienda di far fronte alla situazione di crisi. In particolare saranno coinvolte  tutte le figure professionali presenti (dirigenza medica e libere professioni) e  non solo quelle previste dalla procedura (infermieri e impiegati), consentano i risparmi e le razionalizzazioni necessari per superare la situazione di crisi denunciata da Multimedica. Si è quindi giunti, per il comparto, alla stipula di un accordo per contratti di solidarietà che comporteranno,  per il solo 2013, una riduzione oraria di circa 9 ore settimanali compensata comunque al 50% e la salvaguardia dei diritti contrattuali.

"Fatto salvo il giudizio finale dei lavoratori - ha commentato Mina Savoia responsabile sanità della Cisl di Milano - riteniamo quello ottenuto un risultato imporante, frutto della mobilitazione dei  dipendenti di Multimendica e dell'azione dei sindacati. In  pratica, e di questi tempi non è poco, siamo riusciti a salvare i posti di lavoro rigettando la procedura che avrebbe portato ai licenziamenti e salvaguardando, al tempo stesso,  i salari.  Il contratto di solidarietà e’ stato un successo. Come avevamo chiesto  con forza - prosegue l'esponenete della Cisl- c’è stato anche un intervento sui medici  che, come ci ha detto l'azienda, porterà a un risparmio di 9 milioni, altri 700 mila saranno recuperati da uan diversa gestione dei contratti  per fornitori servizi . Inoltre, nel periodo di applicazione del contratto di solidarietà,  sarà avviato un  percorso di formazione  del personale che verrà utile una volta superata la crisi. Infine abbiamo stabilito che in caso di turn over  avranno diritto di prelazione i lavoratori a tmpo determinato che hanno momentaneamente cessato l'attività".

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“Chiediamo con forza alla Multimedica il ritiro dei licenziamenti di 350 lavoratori. E’ vergognoso  che il 50% delle risorse disponibili siano assorbite dal solo comparto medico: al risanamento devono partecipare tutti e non solo una parte dei dipendenti”. Mina Savoia, responsabile Sanità della Cisl di Milano, sintetizza così la posizione condivisa da tutti i sindacati che oggi hanno organizzato presidi (partecipatissimi) davanti alle due strutture milanesi del gruppo:la san Giuseppe di via San Vittore e la Multimedica di viale Fulvio Testi a Sesto San Giovanni.

E' inaccettabile che una struttura con 1960 dipendenti – sottolineano Cgil, Cisl, Uil e altre sigle - conti 70 primariati, gli stessi del Niguarda, e lasci a casa lavoratori con un salario di poco più di mille euro al mese. “Diciamo basta a un sistema cosi iniquo dove il divario di chi ha troppo e chi ha troppo poco si allarga sempre di più'. Chiediamo maggiori responsabilità da parte di tutti, Istituzioni e datori di lavoro. Non sono ammissibili atteggiamenti alla "Ponzio Pilato  da parti di chi da 20 gestisce soldi pubblici”.

Questa  il sindaco di Sesto San Giovanni Monica Chittò si è recata in visita ai lavoratori della sede cittadina di Multimedica, in agitazione dopo l’annuncio di tagli all’interno del Gruppo sanitario privato che coinvolgeranno anche il presidio di Sesto. Il sindaco ha portato ai lavoratori la solidarietà dell’amministrazione comunale per la difficile situazione lavorativa che stanno vivendo ed ha auspicato che le trattative sindacali avviate possano portare ad una soluzione che salvaguardi il posto di lavoro e la dignità di tutte le persone coinvolte.

La vertenza Multimedica s’intreccia con quella del San Raffaele. Anche se si tratta di situazioni diverse, l’impressione è che entrambe le proprietà giochino alla “tanto peggio, tanto meglio”. A pagarne le conseguenze, oltre ai lavoratori, sono gli utenti, costretti a  rivolgersi agli altri ospedali che rischiano di andare in difficoltà .

07/12/2012
redazione
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