LA NUOVA LEGGE
Patronati in ginocchio, tagli per 30 milioni

Il patrocinio gratuito è a rischio. Per effetto della legge di stabilità i contributi dei lavoratori all'istituto saranno decurtati. Guerrini (Inas): bisogna sensibilizzare i cittadini.

La scure dei tagli si abbatte anche sull'assistenza gratuita dei patronati. I servizi di tali istituti sono in grande difficoltà per effetto della spending review del Governo che ha tagliato per il 2013 ben 30 milioni di euro di finanziamento agli sportelli in tutta Italia. Il taglio definitivo è contenuto nella legge di Stabilità che verrà pronta entro fine mese.

«Il pesante decurtamento – ci dice Remo Guerrini, responsabile Inas Cisl Milano – arriva dopo un triennio di altrettante diminuzioni del contributo, ma a questo punto siamo vicini a dover rivedere la natura stessa del patrocinio gratuito».

TUTELE ASSICURATE – Per capire meglio di che cosa si tratta, occorre andare all’origine. Assistere, tutelare, offrire consulenza a tutti i cittadini, dentro e fuori dal luogo di lavoro in Italia e all'estero è il compito degli sportelli dei patronati la cui assistenza è un diritto dei cittadini, sancito nell’articolo 38 della Costituzione italiana.

Prendiamo ad esempio l’Inas: con i calcoli attuali il contributo governativo in tutta Italia si riduce di 5 milioni all’anno. «Il nostro finanziamento – spiega Guerrini – è proporzionato al numero di pratiche che presentiamo e si concludono in modo positivo. Per l’anno 2011 solamente a Milano abbiamo presentato 23.129 pratiche sia finanziabili che non finanziabili. Il contributo ministeriale però è legato alle sole domande di pensione presentate e certificate dall'Ispettorato del Lavoro. Per legge un patronato però deve seguire 94 tipi di pratiche e, di tutte quelle che abbiamo fatto l’anno scorso, il finanziamento riguarda solo 7.465 di esse».

L’Inas, che è il terzo patronato per affluenza di utenti tra i 30 esistenti in Italia, ha deciso di intraprendere una campagna di sensibilizzazione per «far capire ai cittadini in che cosa consiste la nostra attività». Il presidente dell’Inas Cisl, Antonino Sorgi, ha detto che con questa severa cost reduction, «la politica di dimostra distante dai bisogni dei cittadini. Ancora non ci si è resi conto del fatto che tagliare le risorse per noi non significa eliminare uno spreco, ma si traduce in una riduzione della possibilità di tutela dei diritti di tutti i cittadini». Tra l’altro per questi tagli si profilerebbe il vizio di incostituzionalità. Infatti, le risorse assegnate ai patronati non sono frutto di un contributo pubblico erogato dall’Inps, ma derivano dalle trattenute esercitate direttamente sugli stipendi dei lavoratori. L’Inps funge solamente da intermediatore; cioè è colui che trattiene il contributo e lo eroga poi agli enti. Una piccola quota dei contributi che ogni lavoratore versa agli enti previdenziali e Inail (lo 0.226%) è destinata al finanziamento dei patronati (quindi sono gli stessi lavoratori che si pagano il servizio). Adesso si aspetta l’iter dell’emendamento soppressivo per un eventuale dietro-front.

16/11/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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