LE AGGRESSIONI AL SINDACATO
Tira una brutta aria

di Danilo Galvagni

C’è un clima di provocazione crescente che non deve essere sottovalutato. La devastazione della sede dei metalmeccanici Cisl e Uil di Roma  e altri casi d’intolleranza, se non di vera e propria violenza, richiamano alla memoria tempi passati, ma ancora vivi nella memoria di molti, in cui, speculando sul disagio sociale si colpiscono   proprio le organizzazioni che i lavoratori rappresentano. E’ singolare come giornali e tv abbiamo finora considerato di secondo piano episodi che, messi insieme, rischiano d’incendiare una situazione già di per sé tesa per le difficoltà economiche. Troppo preoccupati  a parlare di primarie, ‘porcellum’ , a fare  dibattiti sulle conseguenze di una crisi che, però,  riguarda sempre gli altri. Noi invece la crisi la conosciamo eccome, e da tempo. Siamo noi che andiamo ogni giorno  nelle fabbriche a trattare quelli che eufemisticamente sono definiti esuberi. Siamo noi che, attraverso i nostri servizi, accogliamo un sempre maggior numero di persone che il lavoro non lo hanno mai avuto oppure non sanno come trovarne uno nuovo, che non riescono a pagare il muto, l’istruzione dei figli, il dentista. Siamo noi che andiamo a trattare con le istituzioni  per cercare di mantenere livelli accettabili di welfare sociale. Siamo noi che abbiamo accettato con responsabilità i sacrifici per salvare uno Stato che, un anno fa, era sull’orlo del baratro e siamo sempre noi  a lottare affinché, dopo quella del rigore, si apra la fase della crescita e dell’equità. Tutto questo difronte a una classe politica discreditata, inconcludente, concentrata a mantenere i propri  privilegi;  che non da segni di ravvedimento e apre la strada a iniziative popolustiche che puntualmente s’infrangeranno alla prova della soluzione dei problemi reali. A differenza di altri periodi, però, non sappiamo se ci sarà il tempo per dare modo alle spinte antisistema di esaurirsi  e alla politica di rifarsi una facciata decente. La crisi procede senza interruzioni: se è giusta la previsione della Merkel e ci vorranno  ancora cinque anni per uscirne definitivamente, i prossimi saranno tempi ancora più duri degli attuali dove sarà difficile mantenere la coesione sociale. Fra le organizzazioni sindacali ci possono essere divergenze  di vedute : è legittimo chi decide di scioperare così com’è, però, è legittimo fare altre scelte. Per la Cisl la contrattazione è da sempre la strada maestra per portare a casa risultati concreti e su questa  via proseguirà il nostro impegno, ad ogni livello, con le aziende e le istituzioni.

Un dato comunque è certo: in uno stato confusionale generalizzato dove ogni certezza del passato viene meno, il sindacato è rimasto l’ultimo baluardo democratico organizzato in grado di gestire una transizione epocale.  Per questo non vanno sottovalutati  e contrastati con efficacia gli episodi di intolleranza, se non di vera e propria aggressione squadristica, nei confronti dei lavoratori.

15/11/2012
Danilo Galvagni segretario generale Cisl Milano - info@jobedi.it
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