RISCHI DEI TAGLI
Sanità, in Italia si spende il 30% in meno che in Germania

Avanzano le cure a basso costo. Anche su internet. Adiconsum: urge confronto con ministro Balduzzzi

I raffronti con la decantata Germania abbondano nei dibattiti politici di questi tempi. Non si sapeva ancora, perlomeno con certezza confortata da dati, che il nostro paese rispetto alla prima potenza economica d’Europa spende il 30% in meno per la sanità. Per far star bene i propri cittadini il nostro Stato riserva il 23% in meno della Francia e il 16% in meno del Regno Unito, un divario di circa 10 punti superiore a dieci anni fa.

I numeri emergono da una ricerca di Adiconsum e le previsioni «purtroppo non sono rosee, tra piano di rientro dei Servizi Sanitari Regionali e i provvedimenti di politica economica nazionale» dice Pietro Giordano, il segretario generale dell’associazione che difende i consumatori. L’indagine, prosegue Giordano  «rivela come tra ticket e tempi di attesa la sanità pubblica sia sempre meno conveniente e come il privato “low cost” avanzi, risultando più efficiente e competitivo in termini di costi. In fatto di qualità, l’offerta “low-cost è incredibilmente varia e non si può generalizzare. Riteniamo però i consumatori debbano prestare particolare attenzione nell’acquistare prestazioni via Internet o tramite il social shopping, soprattutto in presenza di rezzi inferiori anche dell’85% rispetto ai prezzi medi della sanità privata tradizionale. Il ribasso eccessivo prefigura in qualche modo un problema di credibilità».

Giordano dice anche che «occorre fare scelte di grande attenzione e responsabilità,  se si vuole scongiurare da un lato il tracollo economico-organizzativo del servizio sanitario, dall’altro un’inesorabile transizione alla sanità privata tradizionale con costi elevati a svantaggio delle famiglie e delle categorie deboli. Il rischio è di avere una sanità povera per i soli poveri. Diventa indispensabile favorire la creazione e l'implementazione di forme integrative mutualistiche sulla scorta di quanto già avviene con i Fondi di assistenza e previdenza integrativi realizzate tra le organizzazioni sindacali e associazioni imprenditoriali. Solo così sarà possibile realizzare un welfare sociale che integri il servizio sanitario nazionale. Per questo chiediamo un incontro al ministro della Salute, Renato Balduzzi, per valutare proposte e istanze dei consumatori, in vista dell’applicazione delle nuove norme e degli ulteriori tagli previsti».

15/11/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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