LIMITI E RISPARMI
La sanita' cambia anche per i sindacati

La rappresentanza giuridica non vale più per le questioni di organizzazione del lavoro. Se n’è discusso in un convegno della Cisl Fp a Milano.

Tagli al personale, tagli ai posti letto. Ma la sanità italiana non cambia solo per effetto della spending review. Ci sono altri aspetti delle relazioni sindacali che dal 2010 in poi (l’anno del faigerato decreto Brunetta per la funzione pubblica) stanno profondamente modificandosi.

Ne abbiamo parlato con Gelsomina Savoia, segretario provinciale Cisl Fp (funzione pubblica) di Milano, che recentemente ha organizzato un convegno con addetti ai lavori e sindacalisti sull’evoluzione del settore. «Il contesto economico-finanziario – ci ha detto - ha portato a interventi di razionalizzazione della spesa a tutto campo, allo scopo di recuperare efficienza e produttività e poter rientrare in parametri di bilancio sostenibili a livello complessivo. Questi interventi hanno riguardato spesso e, a volte in misura preponderante, il pubblico impiego e, all’interno di questo, il

settore della Sanità che costituisce uno dei comparti più rappresentativi. La conoscenza delle norme, nell’ evoluzione storica dell’ultimo triennio, è una premessa fondamentale che permette di valutare gli impatti concreti sulle problematiche quotidiane dei lavoratori pubblici».

RUOLI – In discussione non sono soltanto le risorse ma anche il ruolo stesso delle delegazioni sindacali all’interno delle aziende ospedaliere. «Non vogliamo insistere sulla battaglia politica di piazza ma raggiungere delle relazioni sindacali mature. La legge recentemente approvata dice che la rappresentanza giuridica sindacale resta per la contrattazione, e questo significa che in materia economica le aziende dovranno sempre convocare i sindacati. Ma manca per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, che rimane in capo all’azienda. Noi crediamo che ci sia necessità di lavorare a stretto contatto con le dirigenze, perché l’organizzazione del lavoro è fondamentale, quanto la spending review».

Il tutto accade in un momento in cui la sanità è ancora nell’occhio del ciclone per la clamorosa riduzione dei posti letto a livello nazionale. «Su questo non abbiamo ancora elementi per esprimerci – dice Savoia – anche se siamo convinti che se da un lato sono arrivati disposizioni e tagli lineari che aggravano una situazione che deve fare i conti già con riduzione del personale, dall’altro la riduzione dei posti letto deve seguire una precisa logica che non sempre ha risultati negativi. E poi ci aspettiamo che per ogni ricovero che si risparmia, e che costa 600 euro al giorno, ci sia una rete di assistenza sul territorio che possa sopperire».

ELEZIONI – C’è da giurare che la sanità, specialmente inLombardia, sarà uno dei terreni di battaglia per le prossime elezioni regionali. Il settore è infatti regolamentato su base regionale e Savoia dice che «obiettivamente si è trattato negli ultimi anni di un settore di eccellenza in questa regione, ma questo è un buon momento per rimodellare il sistema. È anche un meccanismo che ha creato i celebri scandali come quello della clinica Santa Rita quindi va sicuramente modificato e migliorato. Bisogna anche pensarlo dalla parte del paziente che  fa un po’ fatica a farsi un’idea precisa delle prestazioni sanitarie perché è già in partenza in una situazione di debolezza, di bisogno e di paura. Ci sono anche delle circostante ingannevoli. Spesso si entra in strutture all’avanguardia e ben tenute e da utente è difficile esprimere un giudizio. Bisogna sempre essere informati adeguatamente».

14/11/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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