TIMIDA RIPRESA
Disoccupazione, a Milano scende al 20% tra i giovani

L’anno nero è stato il 2009. Ma la percentuale resta alta. Tajani: sarà meglio con gli incubatori d’impresa

A Milano il tasso di disoccupazione giovanile (tra i 15 e i 24 anni) si è attestato nel 2011 al 20,3%, in miglioramento rispetto agli anni precedenti. L’anno nero per i giovani, infatti, è stato il 2009, quando la disoccupazione giovanile ha toccato il 24% mentre nel 2010 si è attestata intorno al 22%.

Il dato è certo migliore rispetto al dato nazionale che si assesta al 35% ma resta ancora preoccupante se confrontato con quello degli anni precedenti la crisi economica. La fetta di giovani che non lavoravano in città nel 2007 era al 18,6% e nel 2008 al 15,6%. L’assessore alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani diche che «pur nelle difficoltà generali del momento, Milano offre maggiori occasioni per i giovani rispetto al panorama nazionale e stiamo lavorando per ampliarle con progetti come gli incubatori di impresa destinati specificatamente a loro. È positivo, inoltre, constatare che il tasso di occupazione dei giovani uomini e delle giovani donne non è significativamente differente. Nelle nuove generazioni milanesi le opportunità di accesso al lavoro sono simili, mentre i tassi si divaricano intorno all’età della maternità, quando molte giovani donne abbandonano il posto di lavoro e fanno fatica a ritrovarlo».

DATI APERTI A TUTTI -  Oltre alle informazioni sulla forza lavoro, negli ultimi giorni il Comune di Milano ha reso disponibili sul portale Open Data ( http://dati.comune.milano.it ) 33 nuovi set di dati relativi a biblioteche (flussi di utenti e prestiti di libri e audiovisivi), popolazione (struttura e composizione delle famiglie dal 2001 al 2010), localizzazione sul territorio di alcuni servizi (farmacie, verde urbano, cimiteri, associazioni culturali), dei trasporti (car sharing, varchi elettronici, ambiti della sosta, stazioni e rete ferroviaria), delle scuole e delle università. Sono stati rilasciati anche altri set di dati: sulle scuole (dall’infanzia alle superiori di secondo grado) rispetto al numero di allievi (distinti per quartiere) e alla gestione (pubblica e privata), sull’offerta ricettiva alberghiera (categoria, camere, letti) con il numero di clienti presenti in città registrati per mese di arrivo e per nazionalità dal 2002 al 2010, sull’indice dei prezzi al consumo tendenziale e congiunturale a partire da gennaio 2000.

13/11/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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