SONO 5 MILIONI IN ITALIA
Stranieri, uno su quattro sceglie la Lombardia

Un milione di stranieri vive in regione, a Milano sono quasi il 18% degli iscritti all'anagrafe. E nell'anno del picco della crisi, limitano i danni dei licenziamenti massicci. Tutti i dati del rapporto della Caritas.

A Milano, e in Italia, c’è una società sempre più multietnica. Gli stranieri sono 5 milioni in Italia, restano sopra il milione in Lombardia. Anche in tempi di crisi, quando si perde il lavoro indistintamente dall’etnia, gli stranieri riescono a limitare i danni adattandosi meglio degli italiani alle nuove condizioni.

I dati sono stati diffusi dal Dossier 2012 di Caritas e Migrantes che conferma come al picco della più grave crisi del dopoguerra, non si siano fermati i flussi migratori nel nostro Paese. I risultati presentati in questi giorni (che si riferiscono a cifre del 2011) dicono che in Lombardia ci sono 1 milione e 178 mila immigrati regolari: quasi uno straniero ogni quattro (il 23,5%) sceglie di vivere in regione, la prima in Italia per numero di immigrati. A Milano gli stranieri iscritti all’anagrafe arrivano alle 236.855 unità, il 17,7% della popolazione totale (erano il 16,4% nel 2010). Nel capoluogo lombardo, dunque, ormai più di un residente su 6 è immigrato.

OCCUPAZIONE - Sebbene il tasso di disoccupazione tra gli stranieri sia del 12,1%, quattro punti in più rispetto alla media degli italiani, gli occupati nati all’estero sono aumentati nel 2011 di 170 mila unità, a fronte di una diminuzione di occupati nati in Italia di 75 mila. La stessa tendenza si riscontra in Lombardia dove l’incidenza degli occupati immigrati sul totale dei lavoratori si è mantenuto sostanzialmente stabile (passando dal 16,1% del 2010 al 16,3% del 2011).

Le difficoltà di mercato non hanno scalfito nemmeno la propensione imprenditoriale degli stranieri. Il numero degli imprenditori con cittadinanza straniera in Italia è più che raddoppiato negli ultimi 7 anni sia nel Paese (passando da 116.694 nel 2005 a 249.464 nel 2011), sia in Lombardia, dove i titolari di impresa di origine straniera registrati a fine 2011 da Unioncamere sono 56.308  pari al 22,6% del totale nazionale, mentre erano 27.931 nel 2005.

A MILANO – Nel capoluogo lombardo i paesi più rappresentati sono: Filippine (37.002 pari al 15,6%), Egitto (31.999, 13,5%), Cina (20.850, 8,8%), Perù (19.655, 8,3%), Sri Lanka (14.512, 6,1%) ed Ecuador (14.232, 6%). I paesi accresciuti maggiormente in valore assoluto sono Egitto (+3.356), Filippine (+3.257), Perù (+1.983), Cina (+1.904), Ucraina (+1.185).

Le aziende straniere hanno in prevalenza titolare rumeno (7.854), cinese (7.607), egiziano (7.520), marocchino (6.803) e albanese (5.315). Più della metà degli imprenditori stranieri in Lombardia operano nel settore artigianato (58,4%) con un notevole scarto rispetto al dato nazionale (48,9%).

«Due le considerazioni – ha commentato don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana - La prima: gli stranieri dimostrano di reggere anche alla prova della crisi economica più dura che abbiamo conosciuto. Dunque, dobbiamo riconoscere che le migrazioni sono ormai un fenomeno inevitabile, destinato a cambiare il volto del nostro Paese ed in particolare della Lombardia che continua ad essere l’avanguardia della nuova ed ormai sempre più definita società plurale. La seconda è che gli stranieri sono sempre di più famiglie. E dal momento che accoglierle è anche nel nostro interesse, dovremmo favorire i ricongiungimenti familiari per chi dimostra di voler integrarsi e cambiare la legge sulla cittadinanza, riconoscendo che i bambini nati in Italia anche da genitori stranieri sono italiani a tutti gli effetti».

31/10/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
ALLEGATI
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