LA CRISI DELL'ACCIAIO
Marcegaglia chiude uno stabilimento, inaccettabile per il sindacato

Cassa integrazione per l'intero gruppo, riduzione del personale nelle produzioni secondarie e chiusura della Bwb. Dedei (Fim): le difficoltà del settore sono reali e va trovata una soluzione ma non si possono accettare chiusure d'impianti.

Il mercato dell’acciaio perde i colpi, soprattutto quello interno, e il gruppo Marcegaglia,  interviene pesantemente sui livelli occupazionali con la richiesta di cassa integrazione per la produzione principale e addirittura la chiusura di uno stabilimento  e la riduzione di personale in altri.In un incontro a Gazoldo, nel mantovano, dove c’è la sede principale, la proprietà ha illustrato ai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil gli andamenti dei mercati di riferimento delle attività aziendali che risultano particolarmente critici sia per il calo degli investimenti, sia per il permanere di una sovracapacità produttiva nel settore dell’acciaio che stanno comportando criticità finanziarie oltre che  una contrazione dei margini di guadagno. Ciò nonostante pur in presenza di un calo del mercato del 8% il gruppo ha limitato al 2% il calo dei volumi bilanciando la diminuzione del 20% del mercato italiano con un aumento del 20% delle vendite all’estero.  A fronte dell’attuale situazione che presumibilmente si manterrà anche per almeno i primi sei mesi del prossimo anno, auspicando quindi una ripresa nella seconda metà del 2013, le azioni del gruppo saranno indirizzate verso una riduzione dei costi e dei magazzini mantenendo l’attuale capacità produttiva con azioni commerciali verso i mercati del nord Europa. A questo proposito l’occupazione nel gruppo è aumentata negli ultimi due anni di 131 unità attraverso 298 nuove assunzioni, cosi come vengono confermati gli investimenti annui previsti così come la produzione di nuovi prodotti in particolare negli stabilimenti di Casalmaggiore e Ravenna.

Per far fronte al calo delle vendite verrà richiesto l’utilizzo della cassa integrazione guadagni ordinaria limitatamente negli stabilimenti di Boltiere e Pozzolo Formigaro. Molto più preoccupante è la situazione per quanto riguarda gli stabilimenti che operano su prodotti  e mercati diversificati. Infatti la proprietà ha comunicato la decisione di cessare l’attività dello stabilimento Bwb;  di ridurre l’occupazione a Graffignana, in Imat  e in Oskar; di intervenire pesantemente con l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria a Taranto e Potenza.

“Dall’esposizione aziendale risulta del tutto evidente che la proprietà Marcegaglia intende concentrarsi sulle attività  dell’acciaio considerate strategiche iniziando un progressivo ridimensionamento delle altre attività, cosiddette diversificate - sottolinea Luigi Dedei , (nella foto) coordinatore nazionale Fim Cisl per il Gruppo Marcegaglia - anche se per il momento le azioni di diminuzione occupazionale sono giustificate con la necessità di far tornare i conti”. Le valutazioni della Fim Cisl sono di apprezzamento per quanto si sta realizzando nel settore dell’acciaio anche in relazione agli incrementi occupazionali che si sono effettuati e che stanno continuando anche nelle ultime settimane ma anche estremamente negative per quanto riguardo le decisioni di ridimensionamento occupazionale nei settori considerati non strategici. “A questo proposito non è accettabile la decisione di cessare le attività in Bwb anche perché sarebbe la prima volta che si realizzerebbe all’interno del gruppo la chiusura di uno stabilimento - afferma Dedei - Per affrontare le criticità presenti, che non sono contestabili, la Fim Cisl ha richiesto che, come fatto in passato, si possa attraverso confronti sindacali, che la direzione ha comunicato di voler realizzare nelle singole situazioni aziendali, trovare soluzioni concordate e condivise che tutelino l’occupazione evitando scelte affrettate di disinvestimento”.

Se così non fosse la Fim chiederà ai lavoratori del gruppo l’adesione ad iniziative di mobilitazione unitarie per la difesa dell’occupazione in Marcegaglia.

30/10/2012
redazione - info@jobedi.it
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