L'ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 2015
Expo, la macchina va e ci saranno anche gli Usa

Intervista a Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 Spa, per fare il punto sull'Esposizione Universale. Obiettivo venti milioni di visitatori. E sulla legalità non si transige...

Expo Milano 2015 è entrato nel vivo. Pochi giorni fa c’è stato il meeting dei Paesi partecipanti che ha dato ulteriore impulso al progetto. Soprattutto stanno prendendo corpo iniziative e temi che accompagneranno Expo da qui al 1°maggio 2015 quando sarà inaugurata ufficialmente l’Esposizione universale. Con Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo 2015 spa, abbiamo fatto il punto della situazione.

ADESIONI. A parte il numero, è ancora possibile l’adesione dei grandi assenti?

Il traguardo delle 100 adesioni ormai è superato. A tre anni dall’apertura, Expo Milano 2015 conta già 106 partecipanti ufficiali, tra Paesi e Organizzazioni internazionali (l’Onu e il Cern sono state le apripista). Questa per noi è la conferma che il progetto di trasformare il sito espositivo in una Digital smart city, in grado di affrontare in modo originale e innovativo. Il consenso internazionale nei confronti di Expo Milano 2015 è forte e in costante crescita. Tutto ciò ci rende fiduciosi di ricevere a breve la conferma di altri importanti. Mi riferisco ad esempio agli Stati Uniti, dove nelle prossime settimane verrà eletta l’Amministrazione che sarà in carica durante l’Expo: ci saranno di sicuro, si tratta di attendere  finanziamenti privati per la partecipazione. E poi ci sono la Gran Bretagna, il Canada e il Brasile, che ha manifestato in più occasioni l’intenzione di partecipare.

OPERE. A questo punto c’è la certezza che saranno concluse in tempo utile per il 2015. È prevedibile un’ulteriore riduzione del progetto rispetto alla versione originale?

I lavori sull’area su cui sorgeranno i padiglioni (1,1 milioni di metri quadrati a nord-ovest di Milano) stanno procedendo secondo il programma stabilito. A fine 2013 consegneremo ai Paesi espositori le aree a loro dedicate e a quel punto il sito espositivo comincerà ad assumere l’aspetto con cui si presenterà agli oltre 20 milioni di visitatori attesi nel 2015: si vedrà il canale che circonderà il sito e la collina. Al momento può dirsi conclusa la fase di progettazione e, grazie al sostegno del governo, delle istituzioni locali e dei nostri partner, ritengo che quello presentato durante il recente l’International participants meeting sia il masterplan definitivo.

LEGALITÀ. La rete anti infiltrazioni malavitosa è sufficiente. C’è il rischio che, con il passare del tempo, si allentino le maglie per rispettare i tempi di esecuzione dei lavori?

L’incalzare dei tempi non farà abbassare la guardia sul fronte della vigilanza sui cantieri. È per questo motivo che abbiamo firmato e attuato con la prefettura, in collaborazione con i sindacati e con i Comuni interessati dai lavori del sito, un protocollo di legalità molto rigido. L’obiettivo è scoraggiare ogni possibile infiltrazione criminale e mafiosa in tutte le fasi della realizzazione dell’evento. Per farlo è stata progettata anche una piattaforma informatica per la gestione dei flussi di manodopera nei cantieri, direttamente collegata con la Prefettura in modo da accelerare
le procedure di controllo.

FINANZIAMENTI. Gli impegni delle istituzioni sono stati finora rispettati?

Il progetto di Expo Milano 2015 sta crescendo di giorno in giorno e sta diventando realtà grazie all’azione sinergica di tutte le istituzioni coinvolte a livello societario: Regione Lombardia, Comune e Provincia di Milano, Ministero dell’Economia e della Finanza. In un periodo in cui la crisi investe in modo indistinto il settore pubblico e quello privato, l’Expo del 2015 ricopre un ruolo fondamentale per la rinascita economica del Paese. L’Esposizione Universale è, infatti, l’unico progetto a non aver subito tagli da parte del governo. Ciò significa che l’Italia ci crede. Passando alle cifre: il settore pubblico investe in Expo circa 1,3 miliardi di euro, 1 miliardo è atteso dalla partecipazione dei Paesi e circa 300 milioni arriva dai privati. Su questo ultimo fronte, abbiamo già ottenuto importanti risultati. Telecom Italia, Cisco, Accenture, Enel e, da qualche giorno, Intesa San Paolo hanno accettato la sfida di Expo Milano 2015, diventando partner della manifestazione. Entro fine anno saranno otto le partnership siglate.


LAVORO. Si sono fatti tanti numeri, alla fine quanti posti di lavoro (e di che tipo) riuscirà a creare il sistema Expo?
Definire l’indotto, in termini di opportunità di lavoro, che l’Expo sta producendo e produrrà nei prossimi anni è un’operazione ardita. Proprio a questo proposito stiamo aggiornando le stime con Camera di Commercio. Si parla di un evento che avrà riflessi su tutti i settori produttivi. Turismo, accoglienza, ristorazione, edilizia, ricerca, agricoltura, tecnologia, infrastrutture, comunicazione, eventi, cultura, benessere: non c’è ambito che resterà senza adeguata valorizzazione. Nel momento clou nel sito, le posso dire che lavoreranno circa 1.500 persone.

OBIETTIVI. Quali sono gli obiettivi minimi a cui puntare perché Expo 2015 sia un successo?

A decretare il successo di Expo sarà il numero di visitatori. Più persone arriveranno più forte sarà la convinzione di aver realizzato un progetto interessante e coinvolgente. Oltre 20 milioni di persone provenienti da tutto il mondo e che almeno un miliardo di individui possa entrare in contatto con noi grazie alla piattaforma digitale di CyberExpo.Chiamando oltre 130 Paesi a interpretare il tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”, l’Expo intende andare oltre i numeri. L’obiettivo è elaborare le linee guida ragionate e condivise per ridurre il gap che separa il Nord e il Sud del pianeta, in termini di risorse alimentari e di qualità di vita. Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, Milano sarà il centro del dibattito attorno al tema della nutrizione e dell’alimentazione. Ma non solo. Sarà il laboratorio in cui sperimentare le più innovative soluzioni tecnologiche offerte dalla Digital Smart City in cuisi trasformerà il sito.

29/10/2012
Piero Piccioli - info@jobedi.it
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