SANITA' IN CRISI
San Raffaele: l'azienda abbandoni la strada dei licenziamenti

Per Renato Zambelli (Cisl) bisogna stoppare le procedure di mobilità, riaprire la trattativa su organici, organizzazione e retribuzioni. Gli ammortizzatori sociali sicuri solo fino a fine anno. L'ospedale non può garantire i servizi con 600 persone in meno.

“Siamo preoccupati per la situazione generale dell’ ospedale  anche perché un’azienda sistematicamente in perdita non sta bene nemmeno al sindacato e non può, come nel passato, contare solo su interventi straordinari e pubblici “.  A sostenerlo è Renato Zambelli (nella foto), segretario Cisl Milano, che ieri ha partecipato alla consultazione delle parti in Regione. “ In particolare –prosegue Zambelli- la posizione intransigente dell’azienda che considera chiusa la trattiva sul personale, porta inevitabilmente all’apertura di procedure che rifiutiamo per due motivi: primo, non accetteremo mai  licenziamenti; secondo, gli  ammortizzatori a sostegno  dei lavoratori sono sicuri solo a fine anno (meno di tre mesi) mentre per il futuro non c’è nessuna certezza. Pertanto è utile e opportuno utile che l'azienda torni sui suoi passi, rinunciando ad aprire subito la procedura di mobilità. I dirigenti del San Raffaele  si siedano di nuovo  al tavolo  e si rendano disponibile  a un confronto  serio su: organici, organizzazione del lavoro, retribuzioni; il tutto  con l’obiettivo di dare una prospettiva a dare un a prospettiva di economicità alla gestione.  E’  chiaro che l’ospedale non potrà andare avanti con 600 persone in meno senza che ci sia un peggioramento del servizio.  In questo contesto –conclude  Zambelli-  la Regione deve essere parte attiva , anche perché potrebbe essere necessario l’utilizzo temporaneo di ammortizzatori a difesa dell’occupazione, per  evitare che i lavoratori paghino un prezzo troppo alto. E questo deve riguardare l’intero assetto e non solo una parte del San Raffaele”.

Le preoccupazioni dell’esponente Cisl sono condivise da tutti i sindacati e dalla rappresentanza unitaria (Rsu) dei lavoratori del San Raffaele.  In precedenza, erano intervenuti il Vice Presidente dell’ospedale San Raffaele, Gabriele Pelissero, e l’amministratore delegato, Nicola Bedin, i quali pur confermando il disavanzo strutturale di 65milioni (su base annua) e dichiarando conclusa la trattativa aziendale hanno assicurato che la riorganizzazione interna non produrrà alcun effetto negativo sulla qualità dei servizi. La dirigenza ha però lamentato le pesanti ricadute che il decreto regionale sulla spending review produrrà, a meno che non si intervenga sulle prestazioni sanitarie, sulle funzioni non tariffabili e le DGR.

“L’incontro – ha dichiarato il Presidente  della commissione regionale Zuffada – è servito ad approfondire una situazione molto delicata. Il nostro impegno sarà di seguire la vertenza e di mantenere l’eccellenza di una struttura sanitaria d’avanguardia”. “La Regione apra un Tavolo di confronto a tre, con l’azienda e i  lavoratori”. A chiederlo è Sara Valmaggi (PD), Vice Presidente del Consiglio regionale e membro della Commissione. “La situazione illustrataci dalle organizzazioni sindacali e dalle RSU conferma un quadro preoccupante – ha dichiarato la Vice Presidente -. Sarebbe opportuno che l’azienda, se chiede sacrifici ai lavoratori, faccia conoscere i dati reali e le prospettive di sviluppo. A questo punto è necessario che Regione Lombardia si faccia carico della mediazione, intervenendo  su una trattativa che non riguarda solo la tutela dell’occupazione ma anche la stessa possibilità di continuare ad erogare servizi di qualità”. All’audizione era presente anche Carlo Saffioti (PdL), Vice Presidente del Consiglio regionale il quale ha auspicato un clima di maggior serenità. “Pur essendo palpabile il clima di sfiducia reciproco tra le parti coinvolte nella trattativa, l’obiettivo comune emerso è quello di mantenere l’eccellenza. Regione Lombardia si impegnerà ad intervenire per far ripartire il dialogo in un clima di maggiore serenità e chiarezza”.

04/10/2012
redazione - info@jobedi.it
Twitter Facebook