IN FIERA DAL 19 AL 22 MAGGIO
Tuttofood, prove generali di Expo

Arriveranno 2mila espositori a caccia di sapori e innovazione. A Milano in vista del 2015, la prima grande fiera sulla tematica dell’alimentare che condiziona cultura ed economia.

È la quarta fiera per dimensione e visitatori del settore ma si prepara al grande slancio. Tuttofood, in programma al quartiere fieristico di Milano Rho dal 19 al 22 maggio, promette quest’anno di essere la prova generale dell’Expo.

Anzitutto perché si attendono 2000 espositori da tutto il mondo che affolleranno il cartellone di proposte food, con tutto quello che riguarda il sapore, la sicurezza, l’innovazione. Ma anche perché è proprio su questo tema che si incentra Expo 2015, la grande manifestazione che sarà un’occasione unica per la città e l’Italia intera per riprendersi dalla crisi.

L'alimentare, con tutto quello che ne consegue e su cui si discute negli ultimi anni, ha già messo in moto grandi risvegli culturali ed economici. A Colonia e Barcellona si organizzano fiere di primo piano che portano un giro d'affari grande alle città che le ospitano. A Las Vegas, da tempo ormai il food biz ha soppiantanto quello dei giochi e dell'intrattenimento.

SI INIZIA ORA – Ecco perché gli organizzatori dicono che l’’Expo 2015 comincia a Tuttofood 2013. Grazie all’accordo siglato tra Fiera Milano, società organizzatrice della biennale sull’agroalimentare e Expo 2015, organizzatore dell’Esposizione Universale che avrà luogo a Milano tra due anni, i valori e i temi di Expo 2015 ispireranno numerosi eventi e convegni  della manifestazione fieristica, all’interno della quale sarà anche ospitato uno spazio interamente dedicato all’evento.

Tuttofood è infatti stato scelto da Expo 2015 come punto di riferimento per il settore dell’agroalimentare e occasione privilegiata per incontrare un pubblico di operatori vasto e internazionale, in una cornice di eccellenza e forte specializzazione come quella della manifestazione.

COME SI ARTICOLA – Per i visitatori, la fiera sarà divisa in 7 macro aree che comprendono anche il frozen food e il bio, con appuntamenti anche la sera. Tuttofood organizzerà vari eventi, tra cui il convegno inaugurale,  appuntamento di grande rilievo voluto con il World Food Programme, l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare. Il convegno tratterà “La sostenibilità nell’alimentazione” e vedrà l’apporto di Expo 2015 con il contributo esperto di un proprio relatore.

Ma quello che conta è che arrivino le aziende straniere, che se da un lato ci fanno concorrenza, dall’altro possono attirare buyer da tutto il mondo che verranno a contatto con il cibo made in Italy. Tutte le associazioni che hanno dato adesione a Tuttofood, tra cui Aidepi (pasta e dolci), Assica (carni e salumi), Unionalimentari (piccole imprese dell’alimentare) sono concordi nel ritenere che più che origine di luogo, il cibo italiano è uno stile inimitabile. Si può anche trasformare materia prima estera, insomma, ma come lo facciamo noi nessuno lo fa.

Fa però scalpore che un paese come la Germania, con una cultura culinaria infinitamente inferiore alla nostra, abbia superato l’Italia l’anno scorso in export alimentare. ”.Riflettendo sul sistema distributivo dei prodotti alimentari – dice Giuseppe Sala, ad di Expo 2015 - all’estero, spesso non abbiamo una distribuzione di prodotti alimentari fortissima, sono stato recentemente in Cina e i francesi proprio sulla distribuzione, dominano. Noi ce la caviamo con i grandi chef, ce la caviamo facendo conoscere i nostri prodotti, però c’è molto da fare. Abbiamo delle porte aperte ma il percorso non è facilissimo».

Altro problema è la dimensione: tutte le associazioni di categoria concordano nel ritenere la filiera alimentare italiana preziosa ma frammentata e di piccolissime dimensioni, se presa singolarmente. Ci sono 20 aziende grosse in tutto il food, il resto sono regionali. E al contempo non abbiamo dei colossi della distribuzione come i francesi Carrefour e Auchan.

Ma non c’è problema: Tuttofood a Milano porterà circa il 24% di visitatori esteri e si prepara il rilancio della nostra economia, anche sperando in un’azione più determinata dei nuovi governi, regionali e nazionali.

L'ad Sala ha rivelato che è stato già concordata con il ministro dell’Ambiente ministro Clini, ancora per poco in carica, la nascita a Milano di un centro studi sulla sostenibilità ambientale e alimentare da Expo in poi. La legacy della manifestazione parte anche da questo, evidentemente.

« Le manifestazioni fieristiche sono storicamente occasioni di scambio economico, ma anche di incontro tra genti e popoli differenti – afferma Enrico Pazzali, amministratore delegato di Fiera Milano Spa – Per questo, il nostro ruolo di organizzatori di eventi fieristici non può prescindere dal valore culturale e sociale della nostra attività. Lavorare fianco a fianco con Expo Milano 2015 sarà per noi occasione privilegiata per potenziare ulteriormente la nostra sensibilità verso la  dimensione umana degli scambi, valore indispensabile oggi, visto il forte orientamento all’internazionalizzazione in cui Fiera Milano è impegnata» .

27/02/2013
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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