LOVORO IN LOMBARDIA
Aumentano i disoccupati, ma qualche opportunità c'è

Più di 194mila disoccupati  negi ultimi tre mesi e mezzo. Oltre 257mila nuovi contratti nel secondo trimestre del 2012. La situazione è ancora grave e non ci si può limitare a difendere gli ammortizzatori sociali. Petteni (Cisl): ci vuole una contrattazione territoriale e aziendale in grado d'innescare la ripresa.

La crisi non smette di mordere, anzi. Sono 194.361 lavoratori licenziati negli ultimi 3 anni e mezzo. Di questi, il 64,2% era occupato in aziende sotto i 15 dipendenti e quindi ha avuto solo 8 mesi di indennità di disoccupazione ordinaria. Sono 344mila i disoccupati ufficiali in Lombardia a metà 2012 (ben 106mila in più di 1 anno fa). Questi i dati  che, secondo la Cisl Lombardia, danno il senso della situazione del mercato del lavoro nella nostra regione, dopo quattro anni di difficoltà.

La congiuntura lombarda e le proposte del sindacato sono state al centro del dibattito "La riforma del lavoro alla prova della Lombardia", organizzato dalla Cisl regionale e tenutosi questa mattina a Milano. “In Lombardia il mercato del lavoro vede acuirsi diversi segni di difficoltà, ma mantiene ancora un proprio dinamismo: nel secondo trimestre 2012 sono stati attivati 257.182 rapporti di lavoro – ha sottolineato Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia. Aumentano i licenziati e i disoccupati, rimane alta la cassintegrazione, ma le opportunità di assunzione ci sono. Ecco quindi che la sfida per il sindacato non può più essere solo quella di prolungare gli ammortizzatori o difendere posti che non esistono più, ma di sostenere con politiche pubbliche condivise dalle parti sociali i lavoratori colpiti per includerli nel circuito delle assunzioni”. Per la Cisl Lombardia la riforma del lavoro è fatta, da sola non farà miracoli, ma occorre non lasciarla sulla carta e dare attuazione ai nuovi strumenti. In particolare, la Cisl propone di introdurre un “contratto di generazione” per i lavoratori ultrasessantenni costretti a rimandare la pensione a causa della riforma. “Potrebbero lavorare part-time, con un’integrazione contributiva e salariale adeguata – ha spiegato Petteni – ed essere affiancati da giovani neoassunti con contratto di apprendisti”. La Cisl lombarda, inoltre, sollecita chiarezza e impegno sugli ammortizzatori in deroga che scadono a fine anno.

“Non possiamo perdere tempo inutilmente, il ministero deve confermare subito la loro gestione regionale vicina ai sistemi economici e produttivi locali - ha aggiunto il segretario generale - , deve confermare le risorse destinate per attivare un confronto con le parti sociali per riformare la cassa in deroga nei prossimi anni”. La Cisl chiede poi di fare di più per ricollocare con strumenti certi chi perde o sta perdendo il posto di lavoro. “Non siamo all'anno zero ma va fatto di più – ha spiegato Petteni - anzitutto dalle imprese che non possono pensare di scaricare sul pubblico questo problema. Occorre più cooperazione e favorire gli accordi aziendali di crisi che si prefiggono di sostenere i lavoratori nella ricerca di un nuovo posto”. Inoltre, la Cisl vuole aprire una vera e propria campagna in favore dell'apprendistato come contratto per i giovani e chiede alla Regione di arricchire la riforma di questa tipologia contrattuale con strumenti di facilitazione. Da ultimo la Cisl vede positivamente l'accelerazione della discussione nazionale su produttività e competitività, ma chiede alle parti sociali lombarde di non stare a guardare con le mani in mano. “Questo è il terreno – ha concluso Petteni - su cui lanciare una grande campagna di contrattazione territoriali e aziendale”.

19/09/2012
redazione - info@jobedi.it
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