DATI CRIF SUGLI INDEBITATI
Il mutuo anche per curarsi

Il 25% dei richiedenti ha bisogno di soldi per vestirsi e viaggiare. Raddoppiano le richieste per le spese della salute. Rispetto a 4 anni fa si pensa meno alla ristrutturazione della casa o alle nozze, e di piùù a come sistemare la propria situazione finanziaria.

I tempi delle richieste di prestiti per spese straordinarie sono finiti. Secondo il Crif, l’istituto che controlla i flussi di credito italiani, oggi le famiglie chiedono prestiti per far fronte a spese ordinarie e quotidiane. Una vita a rate che riguarda soprattutto i consumi, l’abbigliamento e i viaggi: nel 2008 erano il 21% delle richeiste di prestiti, oggi sono oltre il 25%. E le spese per gli immobili (categoria nella quale sono considerate le spese relative a prodotti di arredamento e alla ristrutturazione), invece calano, passando dal 17,3% al 16,3% del totale.

COSA SIGNIFICA – La ragione di tutto questo è che le famiglie sono da un lato più avvedute nella richiesta di prestiti (le domande totali sono scese nel primo semestre 2012 dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima) ma dall’altro non trovano altre soluzioni. E quindi rinunciano progressivamente alle spese in grande stile, ma cercano un aiuto nel prestito delle cose impellenti da comprare. O in alcuni casi si trovano a dover chiedere l’anticipo di spese per sistemare la posizione finanziaria e assicurativa come finanziare le polizze assicurative, il consolidamento debiti e la liquidità. Queste richieste crescono dal 7,8% al 12,9%. Da sottolineare come una larga parte di questi finanziamenti sia stata richiesta per fini di liquidità, cioè per avere la sicurezza di aver qualcosa in tasca.

Ma negli ultimi 4 anni sono aumentati anche i prestiti personali destinati a sostenere la spesa per la salute (spese mediche, trattamenti estetici e spese dentistiche) che passano dall’1,2% del 2008 al 2,4% del primo trimestre 2012. Il 36% dei prestiti per questa specifica categoria di servizi è stato richiesto per spese dentistiche, il 59% per spese mediche generali e il 4,5% per interventi estetici.

Rimangono invece sostanzialmente stabili i prestiti personali dedicati all’acquisto di mezzi di trasporto e di prodotti di elettronica dove, anche se in misura decisamente inferiore rispetto al passato, intervengono ancora in larga parte i prestiti finalizzati. Calano invece decisamente le richieste per finanziarsi le nozze: nel 2008 la motivazione era al 24%, oggi poco più del 20%. Per le classi di età non ci sono sostanziali differenze, nel senso che tutti gli italiani indebitati hanno lo stesso profilo. Fino a 34 anni poco più dell’11% chiede un prestito. Poi dai 35 fino ai 64 la percentuale sale al 13% per poi scendere con l’età dei pensionati (anche se non di molto, all’11.8%).

Stiamo meglio degli inglesi, però. A inizio anno fece scalpore la notizia che circa il 20% della popolazione adulta del Regno Unito (10 milioni di persone) faceva fatica a ripagare i debiti. Certo, loro hanno un welfare che almeno per il momento è nettamente più efficiente del nostro.

31/07/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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