DATI ISTAT 2011
In povertà 8 milioni di italiani

In tutto il 30% della popolazione vive vicino alla povertà, la cui soglia relativa per una famiglia di due componenti è calcolata pari a 1.011,03 euro. Adiconsum: creare fondi per aiuti.

Italiani sempre più poveri per effetto della crisi. Nel 2011 le persone in condizioni di povertà relativa era 8 milioni e 173mila secondo l’Istat, un numero che corrisponde all'11,1% delle famiglie. Oltre questi il 5,2% è povero in termini assoluti (3 milioni e 415mila). La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro.

C’è da dire che il numero è quasi stazionario rispetto al 2010, quindi non si è andati né avanti né indietro ma a peggiorare sono state le condizioni delle famiglie in cui non vi sono redditi da lavoro o vi sono operai. Il fenomeno poi è stato compensato dalla diminuzione della povertà tra le famiglie di dirigenti/impiegati.

In particolare, l'incidenza della povertà relativa aumenta dal 40,2% al 50,7% per le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro e dall'8,3% al 9,6% per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro, essenzialmente anziani soli e in coppia. Tra quest'ultime aumenta anche l'incidenza di povertà assoluta (dal 4,5% al 5,5%).

A preoccupare è ancora altro. Peggiora la condizione delle famiglie con un figlio minore, sia in termini di povertà relativa (dall'11,6% al 13,5%), che di povertà assoluta (dal 3,9% al 5,7%).

A fronte della stabilità della povertà relativa al Nord e al Centro, nel Mezzogiorno si osserva un aumento dell'intensità della povertà relativa: dal 21,5% al 22,3%. In questa ripartizione la spesa media equivalente delle famiglie povere si attesta a 785,94 euro (contro gli 827,43 e 808,72 euro del Nord e del Centro).

Per l’associazione in difesa dei consumatori Adiconsum è arrivato il momento di creare fondi di solidarietà per settori . Per il segretario generale «i dati tremendi, se proiettati nel 2012 fanno presagire numeri ancor peggiori per l'anno in corso laddove siamo stati ancor più colpiti dalla recessione e dalla crisi di sistema, oltre che economica. Adiconsum è convinta che sempre di più il bilancio dello Stato non riuscirà a reggere il welfare pubblico che ha caratterizzato il secolo passato e che viene progressivamente smantellato sotto i colpi del ripianamento forzato dei conti pubblici e che i corpi intermedi della società dovranno assumere sempre di più un ruolo di spinta verso un welfare sociale capace di intervenire a favore  delle famiglie più bisognose».

In pratica quasi il 30%, cioè quasi una persona su tre, o è sotto la soglia di povertà o è poco sopra e  la situazione si aggrava ancor di più se si analizzano i dati che riguardano il Sud. «Immaginare che tutto ciò, se non si trovano soluzioni adeguate di intervento a sostegno delle centinaia di migliaia di famiglie che non riescono a pagare neanche le bollette delle utenze telefoniche, – prosegue Pietro Giordano - non produca contraccolpi anche dal punto di vista dell'ordine pubblico, con ricordi nefasti che tutti vogliono cancellare dalla memoria, è pura illusione. Bisogna creare fondi di solidarietà per settori (energia, telefoniche, ecc.) alimentati da una destinazione diversa dei crediti inesigibili delle aziende e da contributi minimi da parte dei consumatori. Basterebbero pochi centesimi a bolletta per creare fondi di milioni di euro capaci di intervenire a favore delle famiglie in stato di povertà, senza attendere interventi pubblici che certo non arriveranno almeno a breve».

17/07/2012
Christian D Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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