SALA-RENZI
Milano, il Patto c'è. Ora applichiamolo

Periferie, mobilità, welfare, territorio: il governo investe sulla città “riferimento per l’Italia nel mondo”, come ha detto il Premier. Gerla (Cisl): “Un buon progetto che va attuato con la partecipazione di tutti”. I lavoratori della Funzione pubblica ncontrano il sottosegretarioDe Vincenti. IL VIDEOSERVIZIO 

Due miliardi e mezzo di euro in cinque anni (oltre 600 per  iniziare) per fare ancora più grande e prestigiosa Milano. Perché – come  ha detto il presidente del Consiglio questa mattina a Palazzo Marino per siglare con il sindaco Giuseppe Sala il ‘Patto’ – Milano è la “città di riferimento per l’Italia nel mondo” e il capoluogo lombardo, ha specificato Matteo Renzi , deve essere il motore della ripresa dell’intero paese. Per questo c’è da parte del Governo un’attenzione particolare che oggi si è concretizzata con una serie di progetti  pluriennali  per far diventare la città un modello nel campo dell’innovazione, del welfare e della mobilità.  Progetti e investimenti anche per mettere a posto quello che non va: le case, le periferie, il dissesto idrogeologico; per ampliare e ammodernare la rete delle metropolitane, per fare della ex area Expo la prima zona economica speciale d’Italia (collegata  alla proposta di portare a Millano l’Ema, l’agenzia europea del farmaco attualmente a Londra).  Un messaggio chiaro, economico e politico: per il  Governo il brand su cui puntare è Milano e non Roma, è la capitale economica-morale che deve tirare la volata  all’intera Italia. E c’è anche altro, il metodo. Il “Patto per  Milano”  è stato firmato alla presenza di tutte le rappresentanze istituzionali, economiche e sociali della città che poi si sono ritrovate, una ventina di persone in tutto, nella sala dell’Orologio dove Renzi ha invitato tutti i partecipanti a dire la loro e ha sottolineato come la partecipazione, a livello nazionale (vedi il tavolo sulle pensioni)  e locale sia il metodo che il Governo vuole adottare nel confronto con le parti sociali.

“Il Patto firmato dal premier Renzi e dal sindaco Sala – commenta Carlo Gerla, della segreteria di Cisl Milano Metropoli- è un ulteriore  riconoscimento per una città da sempre guida del Paese e aperta la mondo. Ora, però, occorre dare concretezza ai buoni propositi  e passare dalle parole ai fatti.  Per questo occorre l’impegno e la partecipazione di tutti, sindacato compreso.  A breve – conclude Gerla – chiederemo un incontro  con il sindacato per entrare nel merito dell’accordo”.

COSA DICE IL PATTO - Il sindaco ha illustrato i contenuti del Patto, che verrà pubblicato sul sito di Palazzo Chigi, precisando  che "a oggi abbiamo finanziata le necessità dei primi due anni, con 650 milioni. Il grosso si riferisce alla principale opera di questo patto che è il prolungamento della metropolitana 5 a Monza, passando per Sesto e Cinisello, con i lavori che partiranno all'inizio del 2019". Nel capitolo mobilità, anche il prolungamento della M1 fino a Baggio, la creazione di una galleria di passaggio tra la M3 e la M4 tra Crocetta e Policlinico e l'ammodernamento della linea 2. Oltre alla mobilità, il Patto prevede anche il piano sulla casa - tra fondi del Comune, dell'Unione Europea e fondi chiesti al governo si parla di 174 milioni - e sulla messa in sicurezza di Seveso e Lambro, anche se i 151 milioni di spesa necessari sono già stati in parte finanziati (anche dalla Regione) e annunciati in passato. Sala ha anche  dette di aver avuto rassicurazioni dal governo dal governo sui 25 milioni che mancano per chiudere il bilancio della Città metropolitana.  Tra le novità, anche la candidatura di Milano a ospitare il Consiglio nazionale del Terzo settore e la richiesta  di avere più forze dell’ordine  in attesa di poter assumere  nuovi  vigili.

Ad accogliere Renzi  davanti a Palazzo Marino, i lavoratori della funzione pubblica convocati dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil ,preoccupati per il futuro della Città metropolitana, per le Camere di commercio e altre spinose questioni ancora aperte. I segretari di Cgil, Cisl e Uil della Funzione Pubblica sono stati poi ricevuti  dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti. Durante l’incontro sono state affrontate alcune problematiche relative all’area Milanese a partire dalla preoccupante situazione di sofferenza economica della Città Metropolitana, dalla riforma delle Camere di Commercio, dal blocco delle assunzioni e del turnover, dalla situazione dei ricercatori a progetto negli istituti pubblici di ricerca milanesi e più in generale sulle ricadute nelle amministrazioni pubbliche della riforma Madia. Alcune rassicurazioni sono state date in merito ai finanziamenti per la Città Metropolitana, anche in prospettiva futura, sull’impegno a mettere in Finanziaria le risorse per i rinnovi dei contratti, sulla salvaguardia dei posti di lavoro per quanto riguarda la Camera di Commercio. Cgil Cisl e Uil si sono impegnate a trasmettere al Sottosegretario un documento dettagliato sulle questioni aperte e le proprie proposte per risolvere le situazioni di crisi.

13/09/2016
redazione
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