Innovativa intesa che riguarda tutte le imprese del settore e oltre 800mila lavoratori. I premi possono essere convertiti in servizi sociali. Pezzuolo (Cisl) "Ora i benefit non sono più concessi ma contrattati". Il testo integrale.
La platea dei lavoratori potenzialmente interessati supera gli 800 mila, 145 mila le aziende che producono un giro di affari di1,6 miliardi di euro. Già questi numeri danno l’idea dell’importanza dell’accordo sulla “detassazione dei premi di produttività e sui servizi di welfare” siglato da Cgil-Cisl e Uil e da Confcommercio di Milano. Un’intesa importante, la prima del genere a cui possono aderire tutte le categorie del terziario, dai grandi ai piccoli negozi e uffici, con o senza rappresentanza sindacale . Altro aspetto rilevante e innovativo riguarda i beneficiari: dai quadri alle aziende con meno di 15 dipendenti, compreso il piccolo salumiere (si tenga conto che, nell’area metropolitana 7 imprese su 10 sono senza rappresentanza sindacale e, di conseguenza, i lavoratori sono meno tutelati).
E veniamo al merito dell’accordo. Tre i punti qualificanti:
Insomma tutto si può fare e tutto e contrattato. “Finora i benefit erano una scelta unilaterale dell’imprenditore, oggi quei servizi si candidano a diventare elemento di competitività aziendale, grazie agli sgravi. Ogni quattro mesi le parti faranno il punto sull’applicazione dell’accordo” , sottolinea Luigino Pezzuolo, segretario generale di Fisascat-Cisl (nella foto sopra)
In una fase economica dove è difficile migliorare il potere d’acquisto dei salari, non è esagerato definire ‘storico’ l’accordo tra i sindacati confederali e la Confcommercio di Milano.