ALLO STUDIO LOMBARD DCA DI MILANO
Tommaso Santucci, artista con carta e penna

Il racconto personale del giovane toscano che è ammirato anche in Europa. Disegni e lettere su supporti inconsueti che "parlano" all'anima.

Sembra di conoscerlo già, Tommaso Santucci, quando si presenta all'affollato vernissage di Milano, presso un avveniristico studio associato in zona Risorgimento. Questo capita quando gli artisti si mettono a nudo con le loro opere e si "dichiarano" nell'essenziale nudità espressiva di quello che espongono. Santucci è così come si espone, un ragazzotto toscano che con sfacciata ironia e fragile ruvidità dichiara se stesso nei quadri e installazioni multi-color e multi-materiale che ne hanno fatto la fortuna anche in altri paesi europei (particolarmente in Svizzera e Corsica). Carta, cartoni di risulta, scatolette e legni decorati con penne, uniposca et similia. La sua non è pittura, non è arte rupestre, non è mero assemblaggio. O meglio, è tutto questo, declinato con la delusione post-apocalittica dei "giovani di oggi", quelli del tutto o niente, del possesso del vuoto. Un manifesto culturale che è anche un parametro per leggere la realtà che ci circonda e che spesso ci sfugge, aldilà dei proclami troppo semplici che molti affidano ai social network. Santucci offre a chi lo segue uno spiraglio per esprimere l'inespresso che a volte fa paura. Senza edulcoranti.

Perché non tornare ai pensieri senza filtri, ai simboli scarabocchiati sugli appunti elevati a nobil vita se esposti in un museo? Sono molto più veri degli share postati all'infinito sugli schermi dei telefonini. Santucci quando scrive "Molto Male" ci fa del male. Forse se lo fa, ma ne ha il coraggio e ti resta in mente per quello. In fondo parla come i tanti che non sorvolano e che si fermano a pensare. E poi, rivincite, ripicche, critiche al disorientamento dei rapporti travisati da parole inutili. Piovono come macigni su relazioni precarie, frasi destinate a smantellarsi col tempo, proprio come evidenziano le cancellazioni disseminate nel puzzle dei pensieri, ma a sottolineare il trionfo dello "scripta manent". L'arte di Santucci vive nel momento in cui viene letta. Dopo averne avuto conoscenza, ce ne si può allontanare. Tanto poi torna.

Tommaso Santucci - Il Mio Mare (a cura di Paola de Riva)

Studio Lombard DCA

viale Premuda 46 - Milano

in mostra su appuntamento fino al 4 novembre 2015

www.lombarddca.com www.tommasosantucci.it

01/10/2015
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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