EX FORM DI CORMANO
Albertini non rispetta gli accordi per ricollocare 160 lavoratori

Mansolillo, Fim Cisl Milano Metropoli: "Subito incontro con l'azienda. Pronti ad andare dal giudice".

Rabbia e preoccupazione per i circa 160  lavoratori della ex Form di Cormano, acquisita recentemente dalla Cesare Albertini di Turate. L'azienda, nel gennaio scorso, ha firmato un accordo con i sindacati finalizzato a rioccupare tutti gli addetti in organico a Cormano.

L'intesa prevede la cassa integrazione straordinaria in vista della ricollocazione dei  lavoratori presso i siti di Quero, Turate e Villasanta. La cassa dovrebbe impattare per il 50% sui dipendenti di Cormano e per il 20% sugli altri stabilimenti.

Nell'accordo sono previsti altri strumenti per la gestione della difficile situazione occupazionale, come l’accompagnamento alla pensione di oltre 40 persone, interventi sulla formazione e sull’orario di lavoro. Ma la realtà è diversa.

“L'azienda – osserva Giuseppe Mansolillo, segretario generale della Fim Cisl Milano Metropoli - non sta rispettando gli impegni: tante parole ma niente fatti. I lavoratori di Cormano sono in cassa integrazione da 6 settimane e non si vede la prospettiva di riprendere l’attività. Questa condizione di incertezza sta generando sconforto e rabbia. Ora chiederemo un nuovo incontro per fare il punto della situazione, ma se non ci saranno novità positive solleciteremo l’intervento del ministero e delle istituzioni locali. Se necessario, siamo pronti a rivolgerci anche alla magistratura del lavoro. L’accordo va rispettato”.

Il Gruppo Albertini conta quattro stabilimenti tra, Cormano, Villasanta, Turate e Quero (Belluno). Attualmente occupa circa 690 persone e opera nel settore della componentistica per auto per le maggiori case automobilistiche.

23/04/2015
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