SUPERATO LO STALLO
Sea Handling, l'accordo c'è. Airport Handling parte dal primo settembre

Il referendum di giugno ribaltato: i lavoratori hanno raccolto firme per fare intesa. Lucca (Fit Cisl): rispettato il contratto nazionale.

I 1800 lavoratori della società di servizi aeroportuali milanese Sea Handling hanno finalmente il via libera per passare alla nuova società Airport Handling che inizierà le sue attività il primo settembre. Si era inizialmente pensato a un passaggio in estate, ma le lungaggini e i disaccordi tra lavoratori, azienda e sindacati hanno fatto slittare il tutto. il restante “capitale umano” sarà così avviato: 250 assorbiti in Sea Spa, per attività di sicurezza aeroportuale di cui c’è bisogno, fino a 300 incentivati all’uscita con 4 anni di stipendio.

La trattativa dei sindacati, che si sono uniti tranne il Cub che protesta ancora, riguarda anche altri aspetti. I manager di Sea si sono volontariamente tagliati parte dello stipendio devolvendolo al tfr dei lavoratori che andranno nella nuova società. Ci sarà anche la distribuzione pià equa dei sei giorni di lavoro in più concordati durante l’arco dell’anno. La svolta si è avuta nelle ultime settimane, quando dopo la bocciatura di un primo accordo con un referendum interno, i lavoratori hanno iniziato a raccogliere firme per arrivare a contrattazione individuale. Una volta arrivati a 1250 firme, i sindacati che volevano l’accordo con Sea avevano la maggioranza e hanno proceduto alla chiusura della vertenza.

«Non tocca a me valutare il merito dell’accordo – dice il sindaco di Milano Giuliano Pisapia – perché la negoziazione ha riguardato esclusivamente le parti in causa. Posso solo dire che giudico positivamente il raggiungimento di un accordo in un momento delicato per la società anche perché è prevista la salvaguardia dei posti di lavoro».

LA STORIA – Il tutto era partito con la multa della Ue che aveva punito in maniera forte la Sea nel 2012 per gli aiuti di Stato che la società ha girato alla sua controllata Sea Handling. La multa, di 425 milioni di euro, aveva fatto traballare la già delicata situazione della società che si occupa dei servizi agli scali di Malpensa e Linate. «Era impossibile metterli a bilancio – ci dice Paolo Lucca, Coordinatore regionale trasporto aereo Fit Cisl – così si è fatto ricorso al Tar Lombardia voluto dal comune di Milano e Sea, appoggiata dalle organizzazioni sindacali. Il Tar l’anno scorso aveva detto che finché non c’era giudizio definitivo si doveva evitare di mettere la multa a bilancio. Lo stato italiano doveva far eseguire il pagamento della sanzione europea. Quando poi il consiglio di Stato ha detto che la multa doveva essere eseguita, per evitare contenzioso con la Commissione europea sono iniziate le trattative». È stato allora che il ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, ha concordato con l’Europa la cessazione di attività Sea Handling, la costituzione di una nuova azienda, la disdetta di tutti i rapporti con le compagnie aeree e rapporti sindacali, compresi i rapporti di lavoro. L’Europa voleva una nuova società e quindi la Sea ha iniziato la via della sostanziale liquidazione con vendita di mezzi, licenziamento dei 2213 dipendenti e la costituzione di nuova società Airport Handling.

RISULTATO - «La trattativa – prosegue Lucca - ha portato i lavoratori a perdere qualcosa ma abbiamo ottenuto a partire dal secondo anno la ricontrattazione del premio di risultato. Abbiamo cercato di valorizzare le professionalità, promuovendo riassunzioni con lo stesso livello e anche facendo valere l’anzianità. Abbiamo cercato di fare un accordo con parte normativa vicina al contratto nazionale del trasporto aereo».

ALL’ESTERO - Le direttive europee dicono che chi gestisce l’aeroporto non può finanziare attività di servizi a terra. La contabilità come minimo deve essere separata. Francoforte e Parigi sono simili come caratteristiche agli scali milanesi, e hanno contabilità separata ma hanno la stessa azienda che gestisce servizi. «La Ue vorrebbe una liberalizzazione più decisa delle società di servizio – rivela Lucca – ma gli stati considerano i servizi aeroportuali strategici e di loro competenza. Infatti nonostante il parere europeo contrario, anche Berlino ogni anno paga una multa per infrazione su questo punto».

16/07/2014
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
Twitter Facebook