Arrivano a Milano i musicisti della band californiana esplosa nel 2012 con Cough Syrup. Ora presentano un disco più libero, ma che necessita di più ascolti.
La libertà di fare la musica che vogliono li ha resi meno commerciali ma più interessanti, e questo cambio è avvenuto al loro solo secondo album, Mind Over Matter . Sono in Italia i Young The Giant con un nuovo tour e nuove tematiche da portare al pubblico dopo l’esplosione del tormentone Cough Syrup del 2012 che li portò anche a suonare al concertone del Primo Maggio a Roma in diretta tv. «Siamo consapevoli che la vita cambia – ci ha detto il cantante Sameer Gaghia, di origine indiana – ma nelle canzoni vogliamo dire agli ascoltatori che gli ostacoli vanno superati. Noi come gruppo musicale abbiamo superato un blocco creativo riscrivendo tutte le canzoni secondo i nostri gusti senza curarci di rendere il lavoro facile a chi doveva poi venderle. E poi nella vita di tutti, credo, ci sono dei problemi che spesso sono solo nelle nostre menti, bisogna solo saperli affrontare».
Conosciuti molto anche grazie ai loro video e al battage sul web, i Young The Giant dicono però che le nuove piattaforme digitali non sono il massimo per gli artisti: «Se il mercato dei musicisti professionisti va verso la musica in streaming non saremo noi a poter ignorare questa rotta. Ma restiamo dell’idea che la cosa più importante è che ci sia sempre un modo per far arrivare al pubblico la proposta artistica. Personalmente pensiamo che le cose più interessanti musicalmente parlando arrivino in America da quei piccoli festival che si fanno nelle tante città. per scoprire i veri talenti bisogna andare nelle piccole realtà».
Già al secondo disco sono cambiati, imparando l'arte del reinventarsi dai loro idoli («ci piace Beck proprio per questo») e non hanno pensato di ripetere la facile formula che li aveva fatti conoscere. Per questo il nuovo Mind Over Matter ha dei temi più adulti e sonorità che necessitano di un doppio ascolto. Sono attesi ai Magazzini Generali di Milano il 5 giugno. «In Italia – dice il chitarrista Eric Cannata, padre italiano – siamo sicuri di aver buona accoglienza perché quando ci abbiamo suonato abbiamo realizzato che è un pubblico molto attento. Non ce ne siamo accorti prima ma poi chi ci ascoltava cantava le nostre canzoni a memoria e addirittura con il nostro accento. Siamo davvero contenti di come apprezzate gli artisti nuovi e di come rispettate le nuove influenze». E loro che conoscono dell’Italia? I californiani ci sorprendono: «Gli Afterhours, con cui ci siamo trovati a cena tempo fa. E Jovanotti. È un grande, la canzone Mi Fido di Te è bellissima, ci piace da quando ha iniziato a cantare l’amore. Vorremmo conoscerlo, si veste anche molto bene».
(per biglietti: http://www.ticketone.it/young-the-giant-biglietti.html?affiliate=ITT&doc=artistPages/tickets&fun=artist&action=tickets&kuid=468135 )