Il musicista palermitano a fine novembre per tre date nel Milanese. Ha collaborato con i grandi nomi internazionali del genere colto. E oggi fa esperimenti più popolari. Con Frank Sinatra nel cuore.
Se dite a un appassionato di jazz Giuseppe Milici vi citerà sicuramente le sue collaborazioni con Dirotta su Cuba, Tullio De Piscopo, Fabrizio Bosso, Vince Tempera, Sabina Guzzanti. Un artista a tutto tondo che dall'armonica, suo strumento d'elezione, ha contaminato varie forme d'arte.
Fino ad arrivare alla divulgazione presso i giovani, che è la cosa che gli sta più a cuore e che lo emoziona. Ora che è uscito Dimmi cos'è" è il primo estratto dal nuovo album "The Look of Love" (collaborazioni con Neja, Fabrizio Bosso tra gli altri), abbiamo sentito il musicista sulla sua carriera e i suoi successi, alla vigilia di 3 date a Milano e dintorni (dal 22 al 25 novembre, dettagli in codo ad articolo)
Fai molti concerti all'anno, anche in posti inusuali. Chi è il tuo pubblico?
Culturalmente di solito sono persone che si appassionano al genere, la mia stessa estrazione è jazz anche se questo disco è molto vicino al pop e quindi sto incontrando contesti diversi. Sono spesso anche nelle carceri e ospedali per fare intrattenimento e divulgazione, in estate faccio piazze, quindi ho un pubblico eterogenero. Ho capito che quando si è sinceri nel messaggio arriva a tutti e probabilmente. Poi succedono cose commoventi come l’altro giorno a Palermo nel carcere minorile. C’erano ragazzini ad ascoltarmi e ho sentito proprio che stavamo comunicando in maniera molto facile.
Stai per arrivare a Milano con il tuo concerto. Ritieni che sia ancora il punto di riferimento del jazz italiano?
Non c’è ombra di dubbio, la scena jazz milanese è la più forte, anche perché geograficamente nella storia tutti i nomi son passati da lì perché più vicina all'Europa. Io ci torno volentieri perché trovo pubblico attento ed è sempre una bella atmosfera. La prima fidanzata l'ho avuta lì, quindi la città custodisce anche ricordi personali, per un periodo ho fatto la spola tra la Sicilia e Milano. Avevo pure pensato di trasferirmi. Frequentavo il Capolinea, una destinazione fantastica per chi voleva trovare grandi musicisti all'opera.
Anche Palermo offriva occasioni a quei tempi?
A Palermo negli anni 70 e 80 abbiamo avuto una stagione magnifica al Brass Group Jazz Club, sono passati tutti ed è stata una grande capitale del Sud che accoglieva musicisti incredibili. Fino a Frank Sinatra in tour che è stato memorabile.
Hai un debole per Sinatra?
Sì perché era unod ei pochi che esaltava i testi con la sua interpretazione. Un omaggio continuo nella mia carriera.
Che ruolo ha avuto la Sicilia, con le sue contaminazioni e le sue contraddizioni, nella tua formazione artistica?
Il Club di cui ti dicevo era proprio vicino casa quindi per me era un'atmosfera magica, fumosa a portata di mano. Gli artisti arrivavano dopo aver fatto i grandi concerti e poi si mettevano a suonare in riservatezza nel piccolo club. Abbiamo potuto godere di tanta musica internazionale a Palermo e per questo secondo me c'è stato grande fermento giovanile negli anni, tutti avevano possibilità di vedere artisti di alto standard ed essere ispirati. Credo che al momento sia l'unica città ad avere un'rchestra di jazz stabile.
Giuseppe Milici si esibirà:
22 Novembre Giuseppe Milici Trio (Giuseppe Milici Armonica, Davide Corini Piano, Luca Garlaschelli Contrabbasso)
Cantina Scoffone
Via Pietro Custodi 4 Milano
ore 21,30 ingresso libero
24 Doria Jazz Club milano (Giuseppe Milici Armonica, Davide Corini Piano, Luca Garlaschelli Contrabbasso, Tommaso Bradascio Batteria)
Via Andrea Doria 22 milano
Ore 22,00
25 Enopoliom jazz (Giuseppe Milici Armonica, Davide Corini Piano, Luca Garlaschelli Contrabbasso, Tommaso Bradascio Batteria)
Via 4 novembre 114
Paina di Giussano (mb)
Inizio ore 2130