LAVORO
Disoccupazione: tra i giovani il tasso sale al 46% e al Sud al 61%

Sono 113 mila in più (+4,8%) rispetto allo scorso anno i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano

E' sempre più allarme lavoro. Con nuovi record negativi. Infatti, il tasso di disoccupazione nel primo trimestre del 2014 raggiunge il 13,6%, in crescita di 0,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si tratta, in base a confronti annui, di un massimo storico, ovvero del valore più alto dall'inizio delle serie trimestrali, partite nel 1977. Lo rileva l'Istat (dati non destagionalizzati). Dallo studio emerge anche che, per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 25 anni, nello stesso lasso di tempo il tasso di disoccupazione è salito al 46%.

Passando ai dati destagionalizzati e più aggiornati, forniti sempre dall'Istat (non comparabili con i dati trimestrali grezzi), il tasso di disoccupazione dei giovani under25 ad aprile è al 43,3%. Anche in questo caso si tratta di un massimo storico. Sono 113 mila in più (+4,8%) rispetto allo scorso anno i ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano: sono i Neet (Not (engaged) in Education, Employment or Training), giovani disoccupati o inattivi, saliti a 2 milioni e 442 mila unità nel primo trimestre del 2014.

È nel Mezzogiorno che il tasso di disoccupazione raggiunge la percentuale più alta: nel primo trimestre del 2014 tocca quota 21,7%, fra i giovani tra i 15 e i 24 anni sale al 60,09%. Nel Sud Italia sono 347 mila i ragazzi in cerca di lavoro, pari al 14,5% della popolazione giovanile.

Quanto agli occupati, il dato nazionale ad aprile segna una riduzione dello 0,3% rispetto al mese precedente: significa una diminuzione di 68 mila occupati, mentre su base annua la flessione registrata è dello 0,8% con 181 mila occupati in meno. In crescita anche il numero degli scoraggiati: sono le persone che hanno smesso di cercare impiego, in tutto 1,948 milioni solo nel primo trimestre del 2014, il valore più alto dal 2004 con un aumento di 277 mila unità (il 16,5%) rispetto all'anno precedente. Continua a diminuire invece il numero dei dipendenti con contratto a tempo determinato: secondo lo studio dell'Istat sono 2 milioni e 96 mila, 66 mila in meno (-3,1%) rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Meno 5.5% anche per i collaboratori (368 mila, 21 mila in meno). Si tratta del bacino dei lavoratori atipici o precari: ora a quota 2,464 mila, 88 mila in meno su base annua.

03/06/2014
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