IN PIAZZA AFFARI
Giornata Nazionale della Previdenza, tutte le risposte

Ricongiungimenti, esodati e regimi contributivi a confronto nell’evento nazionale di Milano. Oggi c’era il direttore generale dell’Inps. Assente il Ministero del Lavoro.

Non è una buona indicazione del clima che si respira in materia di pensioni, l’assordante assenza del Ministero del lavoro alla Giornata Nazionale della Previdenza,  un evento dedicato al mondo delle pensioni e del welfare, gratuito e aperto a tutti, da più “esperti” a chi ancora non ne sa nulla.

A Piazza Affari, dal mattino fino alle 7 di sera (anche domani) c’erano parecchi giovani, molti esodati (che hanno fatto sentire il loro sconcerto e smarrimento in un incontro aperto al pubblico) e tante persone che si preoccupano della loro situazione contributiva in un panorama non certo facile e in continua evoluzione.

CHI C’E’ - In piazza oltre 80 stand con le principali casse di previdenza obbligatoria e complementare, e una sessantina i convegni in programma, con i patronati dei sindacati riuniti nel Cepa (Coordinamento dei Patronati) tra cui l’Inas della Cisl . «Abbiamo riscontrato un’affluenza molto interessata alle tematiche e di profilo medio-alto – ci spiega Remo Guerrini , Responsabile Patronato INAS CISL Milano Metropoli – ma nell’immediato si dovrà fare molto per avvicinare a questo tema anche le fasce che culturalmente sono più distanti dalla presa di coscienza. Il panorama è cambiato e quindi il calcolo contributivo toccherà a tutti».

Guerrini si riferisce alla rivoluzione degli ultimi anni che ha portato il nostro regime pensionistico al calcolo contributivo, cioè allo stabilire la pensione unicamente in base ai contributi versati. Poi c'è la questione dei ricongiungimenti, un istituto ammesso dal nostro ordinamento con nuove regole dall'anno 2000 che ne determinano la possibilità solamente a titolo oneroso.

A tenere banco sono i famigerati esodati, le cui richieste sono sempre più preoccupate e a quanto pare inascoltate. Questa mattina si sono fatti sentire di fronte al direttore generale dell’Inps, Mauro Nori. «Poi ci sono le persone che vengono a chiederci come fare a calcolare i ricongiungimenti, ad accorgersi di quanto effettivamente i datori di lavoro hanno versato per le prestazioni» spiega Guerrini, che è con l'Inas per la quarta volta all'evento nazionale. Per quelli che vogliono vederci chiaro nella loro situazione pensionistica è sempre bene muoversi per tempo contattando il patronato e facendo il cosiddetto Estratto contributivo che possa verificare che i contributi siano quelli dovuti. Tutte istanze con una loro problematicità che sono emerse in questi giorni di incontri, nonostante il fulcro della Giornata siano le regole della pensione complementare. In Italia il sistema pensionistico è infatti basato su due “pilastri”: il primo si riferisce alla previdenza obbligatoria (Inps, Inpdap, Casse professionali, ecc.) che assicura a tutti i cittadini la pensione di base; il secondo è rappresentato dalla previdenza complementare che funge da aggiuntiva a quella pubblica. La pensione integrativa, poi, si può stipulare altresì aderendo a un Piano di Pensione individuale che è equiparato a una vera polizza assicurativa.

«Come patronato –spiega Guerrini – siamo in grado di suggerire dei fondi adatti alle persone in base alla categoria di appartenenza. Abbiamo il fondo Perseo per il pubblico impiego, il fondo Arco in partnership con il sindacato Filca dei lavoratori dell’arredo, mobili e legno, e il fondo Byblos, per i lavoratori delle società editoriali, della carta e dei fotolaboratori». L’adesione è libera e volontaria ma il fatto che sia fortemente incentivata dallo Stato lascia da pensare che in un imminente futuro con una sola pensione, l’obbligatoria, non si andrà molto lontano.

15/05/2014
Christian D'Antonio - c.dantonio@jobedi.it
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