ALLARME FIM CISL
Ict e tecnologia, in Lombardia a rischio 2mila posti

In corso trattative con il sottosegretario Baretta. In agitazione tra le altre Italtel, Nokia Solution e Alcatel. Ma ci sono (per fortuna) le virtuose, come ST Microelectronics.

Sono più di 2.000 i posti di lavoro a rischio in Lombardia nelle aziende del settore dell'Ict e dell'alta tecnologia, oltre il 60% del totale nazionale (3.259). Tra queste: Micron, Bames ex Celestica, Alcatel Lucent, Nokia Solution, Sirti, Italtel, Agile, che in Lombardia occupano oltre 18mila persone. Difficoltà e potenzialità del settore sono al centro del convegno organizzato da Fim Lombardia “Question Time” in corso a Omate, nel cuore della “Brianza Valley”, cui partecipa anche il sottosegretario all'Economia, Pierpaolo Baretta.

“Al governo chiediamo l'istituzione urgente di un comitato permanente di indirizzo sulle politiche industriali dell'Ict e dell' high tech , con il coinvolgimento dei diversi soggetti sociali ed economici, per cogliere le potenzialità dell'alta tecnologia, favorire i nuovi investimenti e la ricerca, e consolidare gli insediamenti produttivi”, ha detto Nicola Alberta, segretario generale Fim Lombardia. “Occorre un ruolo più incisivo dell'esecutivo nazionale e delle istituzioni locali, con l'adozione di politiche industriali sui settori specialistici e dell'alta tecnologia, la diffusione dei poli e dei cluster tecnologici, l'accelerazione del progetto della banda ultra larga (e di quella veloce), e l'attuazione coordinata a livello nazionale e regionale dell'agenda digitale - ha aggiunto -. Il nostro Paese è in ritardo e le aziende disinvestono, e ciò è ancor più grave perché avviene in un comparto, quello dell'Ict e dell'Hi-Tech che non è in crisi, ma ha anzi potenzialità enormi di sviluppo”.

Il settore, a forte presenza di multinazionali, è caratterizzato da esuberi e espulsioni, delocalizzazioni, esternalizzazioni senza tutele, azioni unilaterali, assenza di strategie. Accanto alle situazioni di ristrutturazioni e di crisi permangono però alcune eccellenze industriali, impegnate nel consolidamento e nell'innovazione, prima tra tutte la St Microelectronics (sono ben 5.000 i lavoratori del sito di Agrate e Cornaredo, sui 10.000 totali), il distretto High tech green, e numerose piccole e medie imprese e start up, che però necessitano dello sviluppo delle infrastrutture di rete e del rafforzamento della ricerca tecnologica.

“Il governo deve correre, dare indirizzi industriali al settore, creare le infrastrutture e l'ambiente tecnologico, sollecitare le aziende ad investire - conclude Alberta -. Solo così potremo preservare l'enorme capitale umano di cui siamo dotati, salvaguardare l'occupazione, creare nuove competenze, innovare prodotti e servizi, per partecipare davvero allo sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo di Europa 2020”.

12/05/2014
redazione
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